lunedì, dicembre 25, 2006

l'arrivo dell' esercito

delinquenti che festeggiano l'arrivo dell' esercito

spuntano nuovi petali per la margherita

Estratto de “spuntano nuovi petali per la margherita”, articolo apparso su IL TEMPO del 03-11-06
Il nostro paese ha fortemente bisogno di tornare a fare politica attraverso le organizzazioni partitiche ed è nostro compito riorganizzare una compagine qualificata per dare risposte e un riferimento certo a tutti cittadini che per vari motivi non si sentono rappresentati. E’ questa parte di una nota che viene da alcuni esponenti che nella passata tornata elettorale si sono presentati con una lista civica.


Zububbu e il Natale

Oggi, è venuto a trovarmi il mio piccolo amico africano Zububbu Shamabakir. Zub è un ragazzino molto sveglio e subito ha notato il piccolo presepe che mia madre ed io, prepariamo tutti gli anni. Mi ha chiesto cos’era quella rappresentazione umana, con persone bianche e cammelli che guardavano una grotta con un bimbo dentro. Dando per scontate le mie abitudini occidentali, gli ho detto che era una rappresentazione della nascita di Gesù, ma accortomi dagli occhi sgranati del mio giovane amico, dell’incomprensibile mistero che era per lui, l’ho avvicinato e fatto sedere sul divano. “Zub, mettiti comodo, ho una lunga storia da raccontarti.”

C’era una volta 2000 anni fa circa, un piccolo bimbo nato in Palestina, la stessa Palestina dove oggi Israele uccide i bimbi arabi per sbaglio e dove gli arabi, si fanno saltare in aria e si uccidono fra loro. Questo bimbo, era speciale, si dice fosse figlio di un’entità superiore chiamata dagli uomini, Dio, Allah, Javé e con mille altri nomi, che lo aveva mandato per salvare l’umanità dalla corruzione e dal peccato. Il bimbo crebbe, diventò un bell’uomo, pacifista, lavoratore, ascoltatore e portatore di pace ed amore, difensore dei deboli e degli oppressi, capace di fare miracoli e resuscitare i morti. Fu sacrificato dagli Ebrei che in 2000 anni, non hanno mai perso il vizio del “sacrificio innocente”, ma si dice che la sua morte, facesse parte di uno schema divino, per riportare l’uomo sulla retta via. Dalle sue parole e dai suoi discepoli, nacque la Chiesa Cristiana, che attualmente conta più di un miliardo di credenti. In essa, si rivedono perfettamente gli insegnamenti di Gesù, amore e rispetto per il prossimo, aiuto verso i più deboli, disprezzo per il denaro e per l’ingordigia che da esso ne deriva, rifiuto delle ingiustizie e di tutte le guerre, insomma i pensieri più puri che un uomo possa avere. La Chiesa, li ha rispettati tutti, a cominciare dalle guerre sante in suo nome, per finire con le violenze pedofile degli ultimi tempi, circondandosi di ville sfarzose e gioielli sfavillanti, da sempre simbolo di povertà ed intercedendo nella vita dei popoli, con dogmi bigotti e repressioni. Tralascio le streghe e gli eretici in genere per buon gusto, visto che il fuoco santo potrebbe ricordarmi quei roghi. Al fianco della Chiesa, si sono schierate da sempre, le nazioni occidentali. Fiere e religiose fino al midollo, il loro credo e la loro voglia di far conoscere i pensieri puri di Gesù, hanno contribuito a sterminare, indios di tutta l’america, arabi di tutto il mondo. E ancora adesso, gli Americani, esportano la loro democrazia a Fallujah, Baghdad e altri luoghi da salvare, con bombe al fosforo, uranio impoverito e gridando “Dio benedica l’America”. Questa è la storia fino ai giorni nostri, dalla nascita di quel bimbo che predicava amore, povertà e rispetto del prossimo, chiunque esso sia, fino alle ultime stragi dei terroristi che si fanno saltare in aria in nome di Dio.

“Allora Zub, che ne pensi di questa storia?” “Penso che Gesù mi piace, mi piace molto, cercherò di seguire i suoi insegnamenti e di rispettare il prossimo, specie se è più debole. Però, dimmi una cosa, perché la Chiesa, non segue i suoi insegnamenti? E perché, si arroga il diritto di esprimere critiche feroci, su argomenti come l’eutanasia o l’aborto?” “Caro Zub, tu che grazie a noi Cristiani, hai perso una gamba per una mina anti-uomo di fabbricazione Italiana (Vismara 69), hai la sensibilità per capire gli insegnamenti di Gesù, così come molti hanno fatto, a cominciare da San Francesco, per arrivare a qualsiasi prete, frate o missionario che lavora sodo, per aiutare chi ne ha bisogno. Purtroppo, la Chiesa in genere, esprime un potere di controllo sulla popolazione mondiale, un po’ come fanno i governi, compresi i nostri.Questo controllo, si basava sull’ignoranza, sul terrore verso coloro che peccavano. Se la gente, inizia a porsi delle domande, se trova delle risposte diverse, la Chiesa perde parte del suo potere, quindi diventa più debole e perde la cosa principale…i money!
Sfortunatamente, i tempi non sono maturi e le persone, ancora credono a molte stronzate, come che la morte di Welby, sia un omicidio e che l’aborto sia un omicidio. Io, per parte mia, penso che Gesù in Italia al capezzale di Welby, con la destra lo avrebbe preso per mano e gli avrebbe dato coraggio e con la sinistra, gli avrebbe chiuso gli occhi, per portarlo in cielo con sé”.
PS. Zububbu, Zub per gli amici, è un ragazzino di 13 anni con una gamba artificiale, frutto di un regalo di un’azienda italiana, una Valmara 69, donatagli per il suo 11 compleanno e giustamente nascosta (se no che sorpresa era), in un campo vicino casa sua. L’ha trovata, accompagnando suo padre cieco, anch’egli grazie ad un regalo sovietico o americano, ben nascosto sotto terra.
Fajoint

Il primo amore non si scorda mai


Da piccolo ero secco come un chiodo e mi si contavano tutte le costole come ai bambini del Biafra. Non mangiavo quasi nulla, e la gente si chiedeva come facessi a campare d’aria. Ai miei sta cosa li faceva diventare matti, ci provavano in tutti i modi a farmi mangiare: con le minacce, distraendomi con un cartone in tv, umiliandomi davanti ai compagni di giochi: “vedi Cristian come magna?!”;ma io continuavo imperterrito il mio digiuno perchè mi faceva proprio schifo il cibo e non potevo farci nulla. Le verdure mi puzzavano, la carne non riuscivo a mandarla giù, giusto i dolci e le schifezze tipo patatine fritte mi piacevano. Ma mamma non mi permetteva di campare di queste cose e pretendeva che mi nutrissi in modo sano.
Tentarono anche con certe fialette rosse, che non mi facevano granché, ma in compenso avevano un buon sapore: sapevano di fragola chimica. (lo stesso sapore irresistibile delle caramelle di Calogero).
Ma non tutto era perduto, un modo per farmi mangiare c’era: promettermi 500 lire.
Quando papà mi diceva “dai mangia che poi ti do 500 lire” sgranavo gli occhi e mi gettavo sul cibo; mi sforzavo tanto da farmi venire i conati di vomito, ma mangiavo quello che dovevo mangiare…. Poi papà mi dava le 500 lire concordate e con quelle ero il più felice del mondo! Correvo sparato al bar di zio Primo e gli dicevo “me le cambi zi?”. Lui mi prendeva per il bavero della giacca, poi mi allargava le tasche dei calzoni e mi ci ficcava dentro 20, 30, a volte anche più, monete da 100. Io facevo pure la finta di non volerli accettare “none zi, so troppi…” ma poi correvo tutto felice a giocare ai giochetti.
Il mio preferito era wonder boy, quello del ragazzino preistorico che se ne va in giro con lo skate a lanciare clave a gigantesche lumache. Ma anche double dragon non mi dispiaceva: davo cazzotti, calci e frustate a destra e a manca!
Mi piacevano proprio un sacco i videogiochi, tanto che venni ribattezzato Nello Spiotta… Spiottavo anche per 3 ore filate, insultando a voce alta i miei nemici virtuali ed incazzandomi come una bestia quando venivo colpito.

Un giorno cugini e fratelli maggiori mi portarono con loro ad Avezzano. Andammo tutti per accompagnare mia sorella che doveva comprarsi una maglia. Così mentre tutte le femmine entrarono con lei in negozio, noialtri maschi, sapendo che non sarebbe stata una cosa breve, ce ne andammo in una sala giochi lì vicino. Io non ero mai entrato in una sala giochi ed ero tutto eccitato, e i cugini per gasarmi ancora di più mi dicevano: “ci sono tutti i giochi più belli, che a Capistrello non arriveranno mai”. Ed era vero… era pieno di cabinati, tutti più colorati e più belli di quelli che avevo visto al bar di zio. Per alcuni era addirittura necessario impugnare una pistola ed in altri si doveva salire in sella di una moto e piegare come fanno i veri motociclisti.
…ma un cabinato più di tutti colpì la mia attenzione: Outrun.
Il gioco consisteva nello scarrozzare allegramente lungo magnifici scenari hollywooodiani, contornati da palme e grattacieli a bordo di una ferrari testarossa… e fin qui nulla di straordinario. Quello che rendeva Outrun diverso da tutti gli altri giochi di guida, era che al nostro fianco sedeva una biondina da mozzare il fiato. Fu questo piccolo particolare che mi fece scoprire un nuovo modo di intendere i videogiochi. Se gli altri li facevo per menare ed ammazzare, questo volevo giocarlo per portare a spasso la biondina. Volevo fare belle curve in derapata, non per fregare l’avversario, ma per colpire al cuore la dolce fanciulla.

In realtà di lei si vedevano solo i folti e svolazzanti capelli biondi. Ma io me l’ero immaginata bellissima e già mi ero fatto dei film in testa con lei seduta davanti lo specchio che si sistemava il trucco e mi diceva “ mi porti a fare un giro con la tua ferrari?” ed io con la mia voce tutta impostata che gli rispondevo “andiamo pupa”.

Mi ero innamorato per la prima volta… e di una femmina fatta di pixel.
Cercai di farci una partita, ma la fila era troppo lunga e quando stava per toccare a me i cugini mi presero per mano e mi dissero “andiamo che tua sorella avrà fatto…”. Rimasi mesi e mesi a pensare a quel giochetto e ne parlavo spesso anche ai miei compagni: “sapete ad Avezzano, c’è un gioco da urlo…”.
Poi un Natale, che ormai non ci stavo più a pensare, Babbo Natale mi portò in regalo una cassetta per commodore 64. Era una di quelle cassette con tanti giochi che si compravano in edicola. Ce n’erano una decina, tra cui uno che si chiamava Red Car. Lo caricai subito e dopo una decina di minuti di rumori striduli mi trovai davanti una versione tarocca di Outrun! Era in tutto e per tutto uguale al gioco che mesi prima avevo visto ad Avezzano, tranne per un piccolo particolare: la ragazza non era la stessa, questa era mora e non mi piaceva…
Anche di questa si vedevano solo i capelli neri e stopposi. I capelli neri e stopposi che solo una donna baffuta può avere.
Gettai via la cassetta tutto schifato… Il giorno dopo feci vedere il gioco a Cristian, gli dissi “cri, il gioco che ti dicevo è questo, ma in quello originale la tipa è bionda”.
“embè? Son meglio le more non lo sai?” disse Cristian
“e perché?” gli feci io
“perché le more son più brave a letto!!!”
Mi sembrò un gran cazzata e ridendo gli dissi “ma che mi frega di come dorme!”

Cristian si mise le mani nei capelli.

In_the_Nino

Non c’è governo: quindi non c’è Opposizione

“Quando arriva l’autunno della propria esperienza, bisogna riuscire a non cedere al rimpianto del passato, a non chiudersi nella malinconia… l’autunno del destino sa regalarti ancora qualche raggio di sole per guardare con fiducia al frutto del seme coltivato per una vita e finalmente scoprire che matura un gran bel raccolto. In quel tepore ritrovi la serenità di affrontare il domani con la coscienza di non aver seminato invano. Anche se domani toccherà ad altri”

Questo è lo schietto e severo, generoso e ragionevole messaggio di un uomo politico, di un leader, che ha contribuito in modo concreto alla crescita e allo sviluppo della democrazia in Italia, di un uomo giusto arrivato alla fine dei suoi giorni.

Questo è il monito che rivolgo a te, uomo all’opposizione, vuoto istituzionale; a tutti coloro convinti del fatto che “In politica avere ragione troppo presto vuol dire avere torto”; a chi, ignavo (per colpa? Sarebbe bello indagare), contribuisce ancor di più allo scempio istituzionale, politico e morale che serpeggia in questo paese. Caro amico che siedi all’opposizione, se dall’altra parte vedi il nulla fatto di veline, miss Italia e scarica barile, intenti come sono a mistificare le loro incapacità amministrative attribuendo tutti i problemi del paese alla vecchia gestione, tu, non dimenticare di essere un soggetto politico con l’obbligo morale di attivarsi in modo concreto e fattivo per la crescita e lo sviluppo del paese. Il tuo programma, se non ricordo male, prevedeva tutto ciò. Ora mi domando: ti sei nascosto? Che fine hai fatto? Erano solo parole adatte alla situazione elettorale del momento? Per carità fatti vivo se esisti. Forse siamo di fronte all’ennesimo fallimento propagandistico fatto di sole parole condite di buoni propositi.

Prendi per buone le parole citate sopra e solo grazie alle tue scelte, alle tue rotture e alle tue provocazioni potremo intravedere e raggiungere orizzonti diversi; cura il seme che in futuro ti darà un bel raccolto, se credi di non farcela o non hai lo spirito e la voglia necessaria, è giusto che lasci il posto a chi è più motivato. Ricordati che su di te poggia una parte notevole delle responsabilità di governo, non avere paura di spalancare le finestre, serve aria fresca per liberare questo vecchio e malandato paese dai germi che lo insidiano.

Barabba

lunedì, dicembre 18, 2006

Yo cd farzo vol.1

Dopo il successo delle spillette, kaput ci riprova con un nuovo gadget: “yo cd farzo”.
Un cd contenente 23 tracce miscelate tra loro in una sequenza a volte senza logica ma con il preciso scopo di farvi muovere il culo… Musica sfrenata insomma, buona per le vostre festicciole natalizie ;-)

Lo distribuiremo il 23 Dicembre, giorno di uscita del prossimo Kaput.
Il prezzo è quello solito di 1 euro.

giovedì, dicembre 07, 2006

Letterina

Sapevamo che l'ultimo numero di KAPUT avrebbe provocato un pò di "rumore" (del resto è anche per questo che esistiamo) e ci fa piacere che si parli della fanzine, nel bene e nel male... chiaro però che a chi ci da dei disfattisti dicendo che siamo poco propositivi o addirittura ci accusa di essere stati offensivi (?) preferiamo chi ci manda una lettera come questa. Grazie Primula Rossa, chiunque tu sia...

Vi faccio tanti auguri per l'attività che voi ragazzi state realizzando attraverso questi fogli così intrisi di passione e di buone intenzioni, ci tengo a dirvi di non smarrire mai la speranza di cambiare la direzione delle cose. Di operare affinchè le cose attorno a voi cambino in meglio. Metteteci la passione che inevitabilmente verrà meno con l'avanzare degli anni, a me è successo questo, anche io tempo fà mi prodigavo a scrivere e a coinvolgere i miei amici a "ribaltare il mondo" è durato tutto ciò fino a che ho dovuto subire l'arroganza del più forte, di quelle persone che tengono i fili del gioco ed ho abbassato il capo perchè sono adesso responsabile di una famiglia sono padre e marito, quindi cari ragazzi metteteci voi la grinta la voglia la determinazione che io non posso più metterci e cercate di raddrizzare se non il mondo almeno questo paese e datemi la speranza che un giorno anche io insieme a voi possa continuare ad alzare la testa.
La primula rossa

sabato, dicembre 02, 2006

EDITORIALE

Amatissimi lettori. Nelle nostre intenzioni questo numero doveva uscire con un’intervista al sindaco Scatena. Ma le polemiche scaturite da articoli pubblicati sui quotidiani locali negli ultimi tempi, oltre ad anticipare e bruciare alcuni temi dell’intervista (consumo di alcool, dimissioni paventate dallo stesso sindaco, dispute all’interno della maggioranza per i seggi alla comunità montana), hanno fatto sì che diversi cittadini interpellassero Kaput in merito e, cosa più significativa, ha spronato la gente a scrivere. Mai come questa volta, allora, la nostra fanzine rappresenta la “voce del popolo”. Quindi prima di bollarci come faziosi, casinari e fomentatori riflettete un attimo su quello che la gente ha da dire. La redazione

Dimostrate di esserci

Vorrei iniziare il mio intervento ringraziando Kaput per l’opportunità che mi viene concessa, sottolineando l’impegno di una fanzine che nella sua forma semplice ed irriverente rappresenta un tramite sicuro in grado di portare la voce del popolo all’attenzione delle istituzioni con la stessa veridicità ed intensità con cui essa nasce. Il problema che voglio porre in essere è la situazione che sta vivendo Capistrello negli ultimi tempi: 30 tra furti e tentativi di furto solo nell’ultimo mese! Cifre che, fatte le dovute proporzioni, fanno invidia a città come Roma e Milano. Il clima di paura aumenta di giorno in giorno nel cuore della popolazione e si trasforma in rabbia, in un desiderio irrefrenabile di fare qualche cosa… ma cosa? Come può un cittadino difendersi? Forse proclamandosi vittima, giudice e giustiziere nello stesso tempo? No, io credo che ognuno debba fare ciò che gli compete. I cittadini hanno il compito di denunciare le loro paure, i loro timori, le loro ansie e oggi lo stanno facendo attraverso la mia voce. Ora tocca a voi, Signor Sindaco e Signori della Benemerita e tutti coloro che si sentono coinvolti. È a voi mi riferisco dicendovi: dimostrate di esserci, di essere presenti e agite! In nome di quei principi e valori che vi hanno fatto raggiungere il posto che ora occupate, così che i cittadini possano essere per una volta fieri di chi li rappresenta. Coloro che hanno la possibilità di agire hanno la responsabilità di agire. V.

IL FORO CAPISTRELLANO

Breve accenno di carattere storico culturale sui luoghi della politica capistrellana moderna

Si può giungere al Foro Capistrellano scendendo dalla rampa della Super Strada n. 82 imboccando a sinistra per Via Roma e arrivando dinanzi al monumento dedicato allo sviluppo edilizio moderno dei F.lli Stati sito in pieno centro urbano. Si indica con il termine di Foro Capistrellano il luogo adibito, nella moderna versione di Capistrello, alle riunioni dei suoi più illustri e benpensanti abitanti: qui infatti si contrattano gli affari pubblici e soprattutto privati, qui si fanno le pubbliche discussioni, qui si amministra anche la giustizia da parte dei grandi avvocati e soprattutto dottori. Il Foro è praticamente il centro politico e sociale più importante del paese; questo è il nucleo stesso della civiltà capistrellana, pronta a dare suggerimenti e a lanciare allarmi sociali alla popolazione. È recente l’ultima enciclica uscita dalle mura storiche (di passatelle comprese) della politica capistrellana inerente la crescente preoccupazione della nostra attuale classe dirigente sul consumo eccessivo di alcool da parte dei ragazzi del posto. Con la nuova gestione comunale il luogo viene ad assumere la caratteristica di centro organizzato: sono in procinto di sorgere le nuova tabernae (negozi), i templi (uno sarà destinato a glorificare il largo successo elettorale dell’uscente sindaco e dei suoi accoliti alle ultimi elezioni) e ad ospitare concorsi di bellezza dove i membri dell’attuale giunta comunale hanno una discreta esperienza come giurati. Detto luogo, pertanto, pian piano comincia a perdere la sua funzione commerciale per assumere quella ancor più alta di centro della vita politica di cui prima si è accennato. Dato per certo, in un futuro prossimo, un continuo sviluppo ed ingrandimento del paese con il conseguente accrescere della sua importanza sul piano sociale, commerciale e soprattutto politico, il Foro Capistrellano sarà ben presto insufficiente, pertanto si renderà necessario far sorgere altri Fori, cioè altri bar, ovvero luoghi di riunione circondati da importanti edifici pubblici in genere comprendenti di un tempio o una costruzione commemorativa di qualche notevole avvenimento storico.

Breve considerazione di carattere privato: credo che a Capistrello sia la politica a fare largo uso e consumo di alcool e non solo i ragazzi a cui la stessa politica ridicola, inadeguata, cieca e affaristica non è in grado di offrire nulla se non i BAR… Barabba

L. A. cofidential part four

"Alcune persone tengono più ad essere criminali che a commettere un crimine. Questo non vale soltanto nel crimine, è così che va il mondo..."

Devo ammettere che ieri sera, ascoltando questa frase in un film, la mia mente è come partita per un viaggio... un susseguirsi d'immagini che hanno ispirato questo breve articolo. Credo che non ci sia espressione e località migliore di Los Angeles per descrivere la direzione, ahimè, che la nostra società sta imboccando. Girovagando un po' tra la variegata gioventù californiana non si può fare a meno di notare una certa vocazione all'esasperazione del “me”! Una rincorsa al successo sociale frenetica e fatta di atteggiamenti individualistici e megalomani. Perché succede questo? Perché non accettiamo noi stessi e cerchiamo di assomigliare a chi non siamo? Le risposte potrebbero essere molteplici. Io partirei dal fatto che la nostra società ci "obbliga" ad essere di successo, non importa neanche come, purché lo si ottenga! Ecco allora che saltano fuori le varie showgirl*, modelle, attrici, dalla "figa facile" accecate dalla voglia di notorietà per la felicità di produttori e autori, o peggio, dirigenti aziendali che pur di far quadrare i conti senza troppi scrupoli licenzierebbero, inquinerebbero, ucciderebbero. In questo l'America è maestra, anche se noi europei la seguiamo a ruota! Come si è detto e ridetto questa è l'era dell'immagine: dove la tua personalità potrebbe essere sottomessa al solo scopo di ottenere un'approvazione, dove compri il pesce e poi scopri che è un'imitazione (incredibilmente oggi ho comprato chele di granchio che hanno lo stesso identico sapore ma in realtà non è pesce!). Dove anche Paris Hilton riesce a vendere copie del suo fottutissimo disco! Dove le persone sono obbligate a conformarsi in delle sciocche formalità, dove chi è basso è out, chi e grasso è out, chi non ha soldi è out, chi va a messa è out. Chi è DEBOLE è OUT! Una folle realtà di celluloide dove tutti assomigliano a qualcuno, dove si spara a qualcuno solo per aver la possibilità di "fargli un discorsetto", dove le parole suonano sempre come già sentite, dove le idee e i valori sono luoghi comuni, dove le teste sono le palle da bowling sparate dritte contro dei birilli che non sono altro che i corpi di quelle stesse teste.
We do NOT conform to this, let's rebel!!!!
Dal nostro inviato a Los Angeles Trinx

a part of me is with you there, a part of you is here with me... flight high and guard me, assist me, protect me.. c u!!
* donne non prendetevela! ho usato il femminile perché suonava meglio ma vale anche per i maschietti..

AIUTIAMOLI

Cari a me sconosciuti lettori. E sottolineo sconosciuti perché in effetti non so quali persone leggeranno queste mie poche righe. Righe che cercherò nel mio possibile di rendere interessanti e soprattutto esplicite, nel piccolo, ma importante messaggio che sto per darvi e che spero conserviate sempre nell’animo. Potreste, dopo averlo letto, se non addirittura nel mentre, non condividere. Ma io non chiedo, ne ho giudizi da dare per chi non la pensa come me. Inizierei con il classico motto: “AIUTIAMO I PIU’ DEBOLI”. Ma non posso. Non posso perché i “deboli” che io personalmente aiuto, non sono ne bambini ne anziani, i quali, anche se non ancora abbastanza, la nostra società cerca di aiutare al meglio. I miei deboli sono pelosi, morbidi, delle volte puzzolenti e forniti anche di una bella dentatura appuntita… Credo sia chiaro ormai, che i miei deboli non sono esseri umani ma altri esseri viventi: i cani.Oggi nel 2006 molte associazioni come ENPA o come LAI cercano nel migliore dei modi di salvaguardare la loro esistenza. Ma purtroppo non è ancora abbastanza. Dobbiamo fare di più! Dobbiamo aiutarli! Quando ognuno di noi esce, può incontrare per le strade tanti cagnolini, da quello piccolino a quello gigante. Incontrandoli spesso non pensiamo che queste creature, abbandonate al loro destino “lottano” ogni dì per procurarsi il cibo, l’acqua e perché no anche qualche carezza. Magari riescono anche ad ottenere tutte queste cose… ma ahimè, non sempre hanno la fortuna di incontrare anime buone. Ci sono infatti persone che non si limitano ad essere indifferenti nei loro confronti (atteggiamento comprensibile, per chi per forza maggiore, non riesce proprio ad amarli); alcune persone, dicevo, e non riesco a capire per quale motivo, li maltrattano o addirittura provano odio nei loro confronti. Vorrei comprendere questo loro modo di fare. Li giustifico dicendomi che forse queste spregevoli persone non hanno amore da dare oppure hanno rabbia nell’animo, che sfogano con creature indifese come i cani, i quali invece non riuscirebbero mai a farci del male. Loro sono anime buone e sono convinta che la loro presenza nella nostra vita terrena sia indispensabile perché riescono a far sentire importanti persone sole, che magari grazie alla loro presenza non si sentono abbandonate e ricevono amore senza alcun fine. Loro ci amano perché sono creati per noi e so per certo che chi ne possiede uno comprende quello che voglio far capire. Amiamoli e proteggiamoli. E se siamo testimoni di maltrattamenti informiamo chi di dovere e vedrete che il nostro piccolo aiuto renderà la vita di chi subisce queste ingiustizie più dignitosa; perché anche loro hanno il diritto di essere rispettati. Nei loro occhi c’è innocenza… guardateli con attenzione… non chiedono altro che amore… e magari, perché no, quella pasta che di solito preferiamo buttare. AIUTIAMOLI! Kaput?
Giada

gli annunci di Kaput

* AAA cercasi: cestello elevatore funzionante per sostituzione di numero tre lampadine di lampioni inattivi da più di quattro mesi in via S.Andrea. Offresi lauta ricompensa.

* AAA cercasi: Il comune di Capistrello cerca foto aggiornata raffigurante il Presidente della Repubblica Napolitano. Nell’aula del consiglio comunale, infatti, è esposta ancora l’immagine di Ciampi. L’indirizzo del comune lo sapete, potete spedire direttamente lì.

* Dopo gli ultimi dissidi con il mister e la dirigenza il nostro Baba ha deciso di dare l’addio al calcio. Per questo sta pensando ad un’amichevole tra la Virtus e le vecchie glorie che hanno giocato con lui nella lunga carriera che lo ha portato dal campo di Via dei Martiri fino al campionato di terza categoria. Per l’occasione staccheranno le scarpe dal chiodo i giocatori di un calcio che non c’è più, quello delle sfide infinite su campetti più che provvisori. Tra gli altri parteciperanno Johnny jo Benzinaro, Gianluca Bordeaux, Maurizietto, Marino Soffitto e Cristianello. Mentre andiamo in stampa, a sorpresa, ci arrivano notizie da fonti ufficiose che parlano di un possibile accordo per il passaggio di Baba al Real Pichetta, non abbiamo ancora avuto conferma. Ma sembra che lo stesso Baba abbia dichiarato: “meglio la tribuna a Villa che la panchina alla Virtus”.

* Un sentito grazie dalla redazione ai fratelli Di Marco che ci hanno consentito, con la loro gentilezza, di fare un bel po’ di fotocopie, facendo così aumentare la tiratura della nostra fanzine.

VOLEVA DIMETTERSI


estratto dell’articolo apparso su “IL TEMPO” del 02-11-06 -

Il sindaco Alberto Scatena accompagnato dall’assessore Giocondo Meco, ha avuto, nei giorni scorsi, un incontro in Prefettura per ragioni inerenti il Comune. Per la verità, il sindaco si era presentato all’appuntamento con la ferma intenzione di rimettere il mandato e questo a causa degli innumerevoli problemi che attanagliano il Comune ed in particolare per la difficile situazione finanziaria in cui versa l’ente. L’incontro che doveva sancire la rinuncia a proseguire il mandato amministrativo si è rivelato, invece, molto proficuo e i dirigenti della Prefettura hanno spronato il primo cittadino ad andare avanti.

venerdì, novembre 24, 2006

e ancora...

Non sono ancora uscite le nuove spille (arrivano la settimana prossima insieme al nuovo numero della fanzine) che già stiamo pensando alle prossime. Ieri, dopo "l'ultima cena" etilica con il nostro prossimo sposo nonchè padre, abbiamo cominciato a buttare giù qualche idea. La prima che vorremmo fare è: "La confessione: i preti sanno i cazzi di tutti"... Se avete idee anche voi scrivetele pure qui, vediamo cosa ne esce fuori...

mercoledì, novembre 22, 2006

le nuove spillette di kaput

carissimi webkaputtisti, abbiamo una sorpresa per voi.
In anteprima vi facciamo vedere le nuove spille di Kaput!
Il motto è un detto popolare raccontatoci da uno di cui non facciamo il nome perchè potrebe chiederci i diritti siae.
Sperando che vi piacciano, ma siamo sicuri di sì, aspettiamo qualche giorno per averle a disposizione e poi le cominceremo a distribuire ad un prezzo simbolico di 1 euro, come al solito per rifarci delle spese. Se volete prenotarne una scrivete pure qui.
cia...

lunedì, novembre 06, 2006

domenica, ottobre 22, 2006

Capistrello 21 ottobre 2015

Dall’inviato del Corriere della Sera:

La camera 465 è vuota, l’ultimo paziente se ne è andato alle 10. Il reparto infettivo della clinica di via Roma ora può essere finalmente bruciato. Con quella di oggi, il conto delle vittime è arrivato a 3.790. Il paese è attonito. Qui, nel bel mezzo del verde, in un Abruzzo rigoglioso, si è consumata una delle più grandi tragedie degli ultimi decenni.

La malattia che aveva colpito Peppe, sei mesi fa, non aveva destato preoccupazione ne ai cittadini né alle autorità, quando però, prima la moglie e poi i figli hanno cominciato ad accusare gli stessi sintomi, il dottor Angelilli ha subito capito che tirava una brutta aria. Peccato che il governatore e la sua giunta abbiano voluto tenere la cosa nascosta per più di due mesi. Solo allora la popolazione è stata informata di essere in pericolo. A quel punto l’epidemia alcolica aveva già fatto il suo corso, e i fegati di più di mille persone erano già andati. Non sono bastati gli interventi tampone dei sanitari, la chiusura forzata di tutti i bar e il provvedimento straordinario che ha ristabilito il proibizionismo alcolico. Ormai gli abitanti vagavano inebetiti per strada con la bocca spalancata e la lingua secca, alla ricerca di una bevanda che contenesse una minima percentuale di alcol.

Alle domande dei giornalisti, arrivati nelle ultime settimane da tutto il mondo, nessuno ha voluto rispondere. Un’omertà degna del più piccolo paese del corleonese. - Tutti sapevano, ma nessuno ha agito per cambiare le cose -, questa l’unica dichiarazione strappata da un giornalista d’inchiesta ad una coppia di giovani “coraggiosi” che ancora nasconde le ultime Peroni con cui ogni sera si danno la buonanotte.

Ora per questo piccolo paese sembra il momento di rinascere. – Al posto della clinica – ha annunciato infatti il presidente del consiglio comunale (l’unico rappresentante istituzionale scampato alla tragedia) – verrà costruito in fretta e furia un centro ricreativo, uno dei più moderni, con cinema, teatro, spazi ludici per i più giovani e persino una biblioteca dotata di 3000 testi. – Non ci rimane da pensare che forse sarebbe bastato pensarci prima.

g79

le giuste parole

Ma che bello che è parlare con la lingua dei cafoni: fa tutto un altro effetto dire le cose.

Si dicono meglio a mio avviso... Pensate ad una parola come masturbazione.

Che cazzo significa?! MASchio che si TURBA a ripetiZIONE?!

Perché si dovrebbe turbare poi?

E per le femmine?!

Che dovrebbe chiamarsi FEMTURBAZIONE?!

No no, molto meglio spararsi una sega o farsi una pippa che "masturbarsi".
Sembra quasi si stia facendo una cosa clinica o peggio ancora una roba da fighetti.
"Ehi figliolo son tre ore che sei in bagno, che succede?"

"Niente papi mi sto Masturbando, ora vengo".

Masturbazione... ma che razza di parola!

Troppo pulita per significare quel che dovrebbe significare.

Farsi una sega invece da proprio l'idea del lerciume che cola, della clandestinità del gesto...

"Ehi Figliolo son tre ore che sei in bagno che succede?"

"Niente Mà, sto a fa la cacca"

...e tutto quadra!

In The Nino

“Non condanno la masturbazione. È l’unica maniera di fare sesso con una persona che amo veramente” - Woody Allen

gli annunci di kaput

CHI L'HA VISTE?

Ieri mattina, alle prime luci dell’alba, sono scappate dalla stalletta di comparo Luì due caprette nane: Alfonso e Carolina. Comparo Luì è attonito e dice ai microfoni di Kaput che le ha viste correre, ma non ha potuto fare nulla per impedire la loro fuga. Il cavallo (a cui facevano compagnia) ora è solo in stalletta, e sente tanto la loro mancanza. Per questo Kaput chiede a chiunque le avvisti di contattare immediatamente la nostra redazione. Alfonso lo riconoscerete dagli enormi attributi maschili (sarà pure mini, ma pur sempre zappo è…), mentre Carolina dalle chiazze marroni sul manto bianco.

GRAZIE

Rolando Salustri rivolge un sentito ringraziamento alla sezione Avis di Capistrello per aver organizzato la tre giorni a Monaco durante l’Oktober Fest. Le belle giornate hanno visto i partecipanti all’iniziativa invadere pacificamente gli stand dei birrai tedeschi al grido goliardico di Po po ro po po… Si racconta anche, che prima dell’arrivo in Baviera, durante il tragitto, gli stessi abbiano tracannato un intero prosciutto in autobus e lasciato a secco tutti gli autogrill incontrati per strada. Della serie: addo se beve Dio me ci manna

GENIO INCOMPRESO SUL MERCATO

Da indiscrezioni giornalistiche si è appreso che uno dei più grandi talenti del calcio nostrano sarebbe in vendita. Messo fuori rosa dal mister, il mitico BABA sta cercando una squadra che possa metterlo in condizione di esprimere la sua classe sopraffina. Baba lamenta il fatto che nonostante faccia pezzi stratosferici non viene comunque considerato dall’allenatore e dalla dirigenza. Paragonandosi a Maradona (“quio è comme mi”) il nostro ha poi dichiarato: A pallono ci sta veramente chi fa motozappa e chi rifinisce…

AAA CERCASI

Cestello elevatore funzionante per sostituzione di numero tre lampadine di lampioni inattivi da più di due mesi in via S.Andrea. Offresi lauta ricompensa.


garage olimpo

Ciao a tutti i kaputtisti. Questa volta voglio parlare di cinema. È una delle mie passioni. Mi fa emozionare. Piangere e ridere. Insegna. Stupisce. Fa riflettere. È un’arma contro l’oblio. Spesso è necessaria una testimonianza eterna circa avvenimenti che hanno infamato la storia dell’umanità, ed il cinema serve anche a questo: per non dimenticare. Voglio parlarvi di un film che ho visto ieri sera: Garage olimpo, di Marco Bechis. Ambientato nella Buenos Aires di venti anni fa, dove la vita sembra scorrere NORMALE. La protagonista, Maria, è una ragazza di 19 anni, che insegna alla gente delle favelas, triste realtà sudamericana. Dietro questa facciata si nasconde la sua opposizione contro il regime, Maria è un’attivista militante che si oppone alla dittatura militare del governo in Argentina. Ma in realtà i protagonisti sono tutti i DESAPARECIDOS, gli SCOMPARSI negli anni che vanno dal 78 all’82. Torturati nelle prigioni, nei campi di concentramento. Gettati vivi in mare con una pietra attaccata al piede. Il film ti porta direttamente in un “inferno visivo”.

Ora due parole sullo “stato terrorista” di quegli anni: è uno stato che ha una duplice facciata: una pubblica e una clandestina, al di fuori di ogni legalità. Il golpe di stato del 76 scaraventò l’Argentina in un clima di repressione totale. Uno dei crimini senza precedenti perpetuato dalla dittatura fu il furto dei neonati: dopo il parto, le donne di famiglie “sovversive” venivano uccise, e il neonato veniva affidato a una famiglia IDEOLOGICAMENTE AFFIDABILE. Migliaia sono state le persone che da quell’anno hanno subito violenze da parte dello stato: uomini donne e bambini sono scomparsi per volere del governo militare. Le persone venivano sequestrate, senza dare spiegazioni ne a loro stessi né ai familiari, venivano trasportate in centri clandestini di detenzione e qui sottoposti a torture: una di esse consisteva in ripetute scariche elettriche a basso voltaggio in parti sensibili del corpo (testicoli, viso). Dopo un periodo variabile di detenzione, i desaparecidos venivano buttati da un aereo nel Rio de la Plata o seppelliti in fosse comuni. Il termine desaparecido si riferisce proprio all’assoluta scomparsa del soggetto. Il governo democratico subentrato nel 1983 doveva far luce sugli orrori della dittatura, ma dopo un po’ di tempo la questione venne chiusa, e così gli assassini camminano ancora oggi liberi per le strade del mondo. GARAGE OLIMPO è appunto uno dei posti clandestini di tortura, e qualsiasi parola sulla profondità del film, a questo punto, mi sembra superflua: non vi resta che guardarlo. E NON DIMENTICHIAMO.

kiara

sogno?

Un giorno addormentandomi sul mio divano, mi ritrovai all’improvviso in un inferno…non so per quale preciso motivo c’ero finito, mi sembrava che nella mia vita fossi stato sempre abbastanza buono, ma dato che non ricordavo neanche la causa della mia morte, presi la cosa come un fatto immutabile e mi adattai alla mia condizione di dannato. L’inferno non era poi così diverso da come me l’avevano descritto in vita, tranne per i turni di dannazione che duravano 160 ore infernali e che lasciavano le altre 146 ore infernali per una piccola vita sociale…c’erano centri commerciali, strutture x fare sport, sale musica, ma soprattutto si scopava molto durante queste pause e dato che ero morto abbastanza giovane, subito mi mise gli occhi addosso una diavolessa di 1° livello, il grado più alto del girone, che volle subito farmi provare le delizie acrobatiche delle diavolesse in calore. Dato che era un gran pezzo di devil-gnocca di origine caraibica, non ebbi problemi ad accettare la sua proposta (se non lo facevo mi avrebbe evirato 17 volte l’ora, facendomelo ricrescere ogni volta) e ben presto passai da dannato semplice (cioè quelli che lavorano e si beccano le frustate) ad aiuto diavolo scelto, ed assunsi presto i gradi di assistente-capo perché con me tutti i dannati si trovavano bene e rendevano d più (avevo escogitato per loro un metodo frustata finto flash, fermavo la frusta ad 1 mm dalla pelle e loro dovevano gridare come in preda ad un impalamento con cactus e io gli davo una frustatine ogni 4 o 5 giusto x i segni). La mia diavolessa intanto dai lunghi capelli neri, con due piccole corna che intonate con gli occhi la rendevano irresistibile, lavorava con la burocrazia infernale per farmi avere i documenti da diavolo dato che aveva intenzioni serie con me e così dopo poco tempo mi ritrovai sposato e demonio effettivo, con tutti i poteri che ne conseguono. Potevo cambiare forma, aspetto, dimensione e perfino conto in banca, a patto che ogni tanto facessi qualche azione malvagia che abilmente, grazie alla mia “ruffianeria”, mi facevo falsificare dalla sorella della mia Idhemòna che lavorava nell’ufficio certificazioni diavolesche. La vita da demone non era malaccio, vivevamo in un palazzo rosso fuoco fuori e giallo piscio dentro, ma al di là del cattivo gusto per i colori era confortevolissimo e la mia diavolessa aveva una figa parlante. Proprio così, a volte rompeva talmente le palle al mio cazzo (scusate il gioco di parole), che lui pur di non sentirla rimaneva tutta la notte nel culo di Idhemòna e lei la mattina si incazzava con me urlando che il culo me lo dava solo quando lo decideva lei. Comunque a parte questo trascorso, vidi che quella diavolessa non era poi così cattiva e le chiesi come mai era all’inferno…lei mi raccontò la storia della sua vita facendomi due palle indescrivibili, ma facendomi capire che tutto sommato era perdonabile quello che aveva fatto, al che mi incazzai con Dio e dissi: “nella mia vita sono sempre stato smemorato e non so perché mi trovo qui, ma lei non merita di marcire tutta l’eternità quaggiù mentre voi vi godete il suo sole caraibico”. Idhemòna mi guardava con i suoi occhini da pantera orgogliosa di me e subito nella mia malsana mente balenò un’idea…”andremo a parlare col signor Dio e gli chiederemo data la sua Magnifica Onnipotente Magnanimità di riesaminare il tuo caso” “e vedremo se risponderà chiaramente a Fonzies-devil” aggiunsi col petto gonfio (fonzies-devil è una piccola licenza che mi sono presa quando mi hanno nominato diavolo e i dannati si divertivano a chiamarmi così). Ridestato dal mio delirio di onnipotenza da un demon-pompino che in segno di gratitudine mi faceva Idhemòna, iniziai a pensare su come arrivare alle porte di San Pietro eludendo tutte le sorveglianze diaboliche. Era chiaro che Satana non ci avrebbe mai permesso di lasciare i nostri posti se non altro per motivi di immagine dato che eravamo i due demoni più in vista del girone, così mi trasformai in fumo di charas (ai diavoli era permesso farsi qualche canna) e mi avvicinai ai confini tra il vapore putrido di un inferno e la spumosa nebbia-candida di un paradiso. Purtroppo come fumo non potevo controllare la corrente ed ebbi un piccolo contatto con la nebbia paradisiaca, subito scattò l’allarme e dei cavalieri bianchi scattarono con le sciabole dorate contro i cavalieri neri della palude e si fronteggiarono nella linea di confine gesticolando e parlando in varie lingue, fortunatamente riuscii a salvarmi auto-fumandomi, anche se questo mi costò 3 giorni di ritardo dal mio ritorno a casa. Appena arrivato fui accolto dalla mia diavolessa disperata che appena mi vide gli occhi ancora gonfi di fumo capì tutto e mi perdonò all’istante…io iniziai da subito a studiare la situazione, l’unico metodo per oltrepassare il confine era farci aiutare dai cavalieri bianchi del Signore, sperando che quel giorno fossero sobri dato che in paradiso si coltivava una prelibatissima uva (era questa una delle fonti di maggior richiamo ed infatti i miei amici sarebbero tutti lì). Partimmo di notte, io trasformato in fumo di nepalese (il charas ora potevano riconoscerlo) e lei in white widow (un po’ x esorcizzare la pericolosità della cosa)…così ammolecolati ci dirigemmo verso il confine, purtroppo come fumo oltre lì non potevamo andare e ci fermammo a circa 1 km dal posto di confine con i demoni intenti a stuprare varie prostitute che reclamavano la parcella. Decisi che quello era il momento giusto per passare, quindi (per non rischiare che trombassero anche idhemòna) mi trasformai in rasta-man giamaicano e Idhemòna si trasformò in joint di erba jamaicana e inscenai che a forza di fumare mi ero smarrito…il capo-demone di guardia inspirò con gusto l’odore della mia canna e ne fu persuaso, ci accordammo per 1 kg di marijuana e mi fece oltrepassare il confine felice come un diavoletto di 4000 anni…appena oltrepassato di lì subito scattò l’allarme senso anti zolfistico (in quanto diavoli anche mascherando puzzavamo di zolfo) e subito fummo circondati da moltissimi cavalieri bianchi semi-sobri…inventai li per li che ero un avvocato e che dovevo parlare di una causa con il Signor Dio e che avevo della marijuana per loro, alché Idhemòna si trasformò in donna e loro strabuzzarono gli occhi e fecero girare le aureole, ma io gli spiegai che lei non era la marijuana ma che fumando la mia ne avrebbero incontrate anche di meglio. Così riuscii ad essere portato dal Signor Dio che vidi molto Invecchiato e anche un po’ come dire, Scoglionato…provai a spiegargli ma lui mi interruppe subito perché già sapeva tutto, “chiaro è Dio pensai”! In realtà aveva delle telecamere giapponesi con maxi-schermo e controllava tutto come un grande papà…allora gli spiegai la storia di idhemòna e se lei una volta figlia anche sua non avesse diritto ad un’altra possibilità. Sua Onnipotenza pareva molto interessato e quando si svegliò disse queste parole “ci penserò su”, al che io mi incazzai come un demonio e gli dissi “mi perdoni Signor Dio, Allah, Buddha, Confucio o San Gennaro” ma noi ci siamo fatti un mazzo così per sapere la verità e lei ci dice ci penserò???” L’Onnipotente allora si levò in piedi in tutta la sua Maestosità, afferrò un otre di vino e se la sparò in gola e disse: “ma tu che cazzo parli che non sei neanche morto, adesso hai rotto i coglioni perciò torna sul divano e svegliati”! Cercai di dire, fate quello che volete ma lei è innocente, salvatela e la vidi lentamente svanire mentre era ritornata donna…bellissima. Mi svegliai di soprassalto e mi accesi un bong pensando se quello che era successo lo avevo veramente sognato, quindi guardando la mia stanza immutata e l’orologio che segnava che erano passate solo 3 ore e 33 minuti decisi che era inutile approfondire perché era solo un sogno. La mattina seguente come al solito andai a lavoro, con la mia solita grinta da malato terminale mi avviai nel freddo verso l’ufficio, quando notai per caso, proprio a 10 m dal mio ufficio, l’inaugurazione di un nuovo negozio di profumi. La novità svegliò per un attimo i miei sensi intorpiditi e decisi di andare a vedere se avevano il mio profumo preferito, entrai, l’ambiente era aperto e luminoso e le fragranze si mescolavano delicate, subito i miei occhi si posarono su una strana bottiglia rossa e nera di nome diabolik, mi avvicinai e per un attimo nel suo vetro scuro rividi gli occhi di lei ed ebbi una fitta al cuore…e fu proprio in quel momento, che sentii prendermi per mano e alzando gli occhi la vidi, bellissima che mi sorrideva, non disse nulla e mi diede un dolce bacio e poi mi porse un foglietto. La scrittura era malferma ma si leggeva chiaramente “P.S. fatti meno canne…e per il sesso estremo che farai con tua moglie chiuderò un occhio…tuo…GOD”…(anche a lui piaceva essere chiamato così). E fu così che ebbi la prova dell’esistenza divina.

Siddharta

IL LOSCO

giovedì, ottobre 19, 2006

CERCASI ASPIRANTI KAPUTTISTI


Cari frequentatori,
dopo "estenuanti" riunione di redazione fatte su messanger, abbiamo fissato per sabato la prossima uscita di Kaput. E' un pò che non usciamo a fare distribuzione e in effetti abbiamo parecchio bisogno di testare le mezze spine dei nostri affezionatissimi baristi. C'è, però, un piccolo problema. Per il momento abbiamo pochi articoli (in effetti nessuno), ciò vuol dire che io e Nello dovremmo riempire tutte le pagine entro sabato mattina. Conoscendoci, so già che non lo faremo, quindi chi di voi vuole può mandarci i suoi pezzi. Chiaramente nessuno di voi riceverà in cambio una lira, ma avrà l'onore di venire a fare la "temibile" distribuzione con noi, praticamente avrà pagata una sbornia gratis di sabato, che con la crisi che gira è già un bel traguardo... Vi aspettiamo.

domenica, settembre 24, 2006

INIZIO... CON IL PIEDE SBAGLIATO

I cambiamenti di amministrazione portano con se sempre strascichi di polemiche. Tutto ciò non poteva mancare anche nel nostro bel paese, dove dopo il successo alle amministrative d’Aprile la giunta Scatena si è insediata nel palazzo comunale. Nonostante i buoni propositi dimostrati in campagna elettorale i nuovi amministratori hanno subito messo le mani avanti sul futuro del loro governo a causa della situazione economica disastrata che pare abbia lasciato la vecchia giunta. Questo è quello che succede in tutte le parti del mondo. Chi vince le elezioni, prima di iniziare il proprio lavoro scarica eventuali responsabilità su chi ha governato prima. Così Berlusconi, alla fine del suo mandato diceva che la colpa dei problemi dell’Italia era di trent’anni di governo di sinistra (forse avrebbe bisogno di studiare un po’ di storia). Allo stesso modo il prodo Prodi e il suo mastino Padoa Schioppa stanno preparando un rilancio economico a base di tagli e sacrifici sulla spesa sociale per, a loro dire, “la scellerata politica del governo Berlusconi”. Insomma siamo alle solite, lo scarica barile che tanto piace a noi italiani. Capistrello non poteva certo esimersi da questo modo di fare politica e in questi giorni si sta intensificando il dibattito sul bilancio comunale, senza che i cittadini sappiano veramente come stanno le cose (io non credo sia troppo difficile esporre il bilancio in una bacheca pubblica).

Tutta questa premessa mi serve come spunto per riservare una critica all’attuale amministrazione. Una critica puramente personale in uno dei temi a me più cari, che potrà anche interessare poche persone, visto che per alcuni ci sono cose più importanti, ma che necessità comunque di attenzione. Parlo dei tagli alla cultura e alle manifestazioni estive (in effetti un azzeramento totale delle risorse). Come da premessa, la colpa di questa scelta, secondo i nostri governanti, è da imputare alla grave situazione delle casse comunali che non consente di investire in manifestazioni culturali nemmeno un eurocentesimo. Ora, detto che le manifestazioni culturali si possono organizzare anche attraverso finanziamenti e sponsor che non comportino ulteriori spese al comune, c’è da dire che negare a Capistrello la spensieratezza che può dare anche un “povero” cartellone di eventi significa sferrare un colpo micidiale al nostro, già martoriato, paese. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: i cittadini sono stati costretti a migrare verso altri lidi (non me ne vogliano gli abitanti, ma persino Cese, per quanto piccolo ha organizzato più serate) perdendo quell’ultima briciola di speranza di potersi divertire, per non parlare di quei pochi turisti che ancora si ostinano a passare le ferie da noi. Torneranno l’anno prossimo in un paese che non è capace di offrirgli l’acqua per lavarsi, e nemmeno una serata da raccontare come magra consolazione? Sono problemi reali di cui un’amministrazione si dovrebbe preoccupare al pari della sistemazione delle strade, prima di decidere di non destinare fondi a nessuna iniziativa, e di negare anche un minimo contributo alle associazioni che si applicano e lavorano per organizzare gli eventi (Non so alle altre, ma all’Arzibanda quest’anno sono stai destinati ZERO EURO…)

Insomma, l’amministrazione stenta ad organizzare eventi e nello stesso tempo non aiuta le iniziative prese dai gruppi che provano a fare qualcosa. Che sia un disegno politico per farci rincretinire tutti? Scherzi a parte… mi dispiace, ma come cittadino non mi sento per niente soddisfatto di aver potuto assistere solo a due serate in piazza: il concerto jazz a P.zza S.Antonio dei primi di settembre in concomitanza con il “falò di fine estate” e quella di Miss Italia. Saluti. g79

PEARL JAM - 17 SETTEMBRE - MILANO

Quando i Pearl Jam vennero in Italia nel 2000 me li lasciai scappare come uno stupido. C’erano tutte quelle persone in fila fuori dal box office e non m’andava di fare la fila… credevo di essere furbo e mi dicevo che i biglietti li avrei presi quando si sarebbero calmate le acque, senza dovermi subire la fila. Ahimè mi sbagliavo! Quando tornai al box office, che tutta la ressa dei giorni precedenti era finita, di biglietti non ce n’erano più! Inesorabilmente esauriti! Quest’anno però non mi son fatto fregare, ed ho preso i biglietti il primo giorno di vendite, a Maggio, con ben 4 mesi di anticipo. Certo, per passare 4 mesi ce né voluto, ma alla fine il fatidico giorno è arrivato. Così di mattina presto, con 4 panini ed una bottiglia di vino nello zaino io e Shack siamo partiti. In macchina fino a Roma e poi treno. Non vi dico che strazio il treno (maledette ferrovie), sedili scomodissimi che nemmeno un narcolettico sarebbe riuscito ad addormentarsi. Siamo arrivati alle 11 di mattina, così per ingannare il tempo ci siam messi a fare i turisti: abbiamo visto il duomo e la madonnina e guardato le vetrine delle boutique… ma la ragione per cui eravamo lì era un'altra: i Pearl Jam. Così Shack giustamente mi dice “oh andiamo al forum che sicuro ci starà qualcuno…” In effetti alle 3 c’era già gente lì attorno, tutti con le magliettine di gruppi come Alice in Chains, Nirvana, Soundagarden, ed ovviamente Pearl Jam. Siamo stati 4 ore lì fuori, a chiacchierare e bere birra FAXE con un amico Napoletano (ci si becca sempre con quelli di Napoli quando si va fuori chissà perché…) che s’era già sparato il concerto di Bologna e voleva per forza anticiparci delle cose, diceva “ vi dico questa e basta…”. Fortuna che di lì a poco hanno aperto i cancelli! Il Datchforum è grosso e da dove stavamo noi lo si poteva ammirare dall’alto in tutto il suo splendore. Prima dei Pearl Jam hanno suonato i My morning Jacket, un gruppo interessante che in un'altra occasione avrei ascoltato con più attenzione. Ma non vedevo l’ora di ascoltare i miei beniamini… Quando spengono le luci e si iniziano a sentire le prime note di GO, mi si drizzano i peli delle braccia e mi sento finalmente autorizzato a lasciarmi andare. Inizio al fulmicotone, dopo Go attaccano last exit, poi save you. Tutti pezzi tosti come piacciono a me… Poi Eddie Vedder, finalmente, dice qualcosa e lo dice in italiano, ci dice “mi siete mancati tantissimo”… non vi dico che boato. Suonano quasi tutti il materiale che più mi piace, che sembra quasi che il concerto lo stiano facendo solo per me, eseguono Even flow, State of love and trust, Corduroy… e quando arrivano a Black e si accendono tutte le luci del forum io e Shack ci guardiamo e senza dirci niente ci diciamo “cazzo che concerto!”. Alla fine come da copione chiudono con Yellow ledbetter, gradito omaggio ad un altro grande di Seattle: Jimi Hendrix. Quello che è venuto dopo è un lungo strazio di 14 ore: abbiamo dormito in panchina e ci siamo rifatti il viaggio di ritorno ancora più scomodi che all’andata, ma ne è valsa la pena, cazzo se ne è valsa la pena! In_the_Nino

IO AMO QUEST'UOMO

Nessuno si aspetterebbe da me, data la mia dichiarata eterosessualità, un espressione tanto forte, ma io sono veramente innamorato di un uomo, Marco Travaglio, che è esempio di obiettività e di imparzialità, di attaccamento alla patria e di voglia di cambiamento. Passata l’euforia del clima elezioni, si può tornare a parlare dei nostri governanti, in maniera serena e disinteressata, con la consapevolezza però che chi ci rappresenta, chi ci parla con toni altisonanti di onestà, di moralità, di correttezza e rispetto, non è proprio il rappresentante dell’onestà fatta persona. Certo, Berlusconi è uno dei bersagli più frequenti del nostro buon Travaglio, ma il Cavaliere in cuor suo sa che merita queste attenzioni per i molteplici coinvolgimenti criminosi…(non ultima l’accusa del giudice spagnolo Baltasar Garzon* su telecinco sospesa solo per “motivi di presidenza”)…tuttavia, non sono risparmiati centristi e sinistroidi come Mastella, D’Alema, Prodi e tutta l’allegra brigata che ci governa. In questo caso, partendo dal suo ultimo libro, “Onorevoli Wanted”, porto all’attenzione di chi ancora non lo sa, che tra i nostri governanti, 82 hanno nel curriculum queste allegre vicende: Coinvolgimento in vicende di corruzione, Coinvolgimento in fatti riguardanti la loggia segreta P2, Indagati e sotto processo, Coinvolgimenti in vicende di mafia, Persone che hanno già subito una condanna definitiva, Persone già state arrestate e già state in carcere. Il totale è di 82** parlamentari, di cui 65 di centrodestra e 17 di centrosinistra. Il primo contribuente è Forza Italia, con 29 eletti; seguono An con 14, Udc con 10, Lega Nord con 8, e in fondo Dc, Psi e Movimento per l'autonomia con 1 per ciascuno. Nell'Unione svettano Ds e Margherita (6 più 6), seguiti a distanza da Udeur e Rifondazione (2 più 2) e Rosa nel pugno (1). E’ quantomeno curioso, (frase ottimistica) sapere che tra i nostri rappresentanti parlamentari, uno su dieci sia da considerare “diversamente onesto” e che questa percentuale non esiste nemmeno a Bari Vecchia, Scampia o Palermo. Per motivi di spazio, non posso rendere noti nei dettagli i tipi di reati contestati agli illustri personaggi, ma assicuro a tutti che ci vuole impegno e perseveranza per raggiungere tali traguardi e se qualcuno ha voglia di documentarsi, esistono libri ed internet per farlo. Mi auguro che i nostri rappresentanti locali, in cui ripongo tutta la mia fiducia, non seguano l’esempio degli illustri colleghi parlamentari e che siano invece, esempio di limpidezza e trasparenza, come dovrebbero essere. Forse questo, ahimè, gli costerà la carriera politica, ma vuoi mettere la soddisfazione quando a casa, si infileranno tra le lenzuola e dormiranno soddisfatti di loro stessi? (o fregare il prossimo ti fa dormire in pace con te stesso. Agli psicologi e i religiosi l’ardua sentenza). Grazie Marco, ti voglio bene.

*Baltasar Garzon non è un pazzo comunista revoluccionario, è il giudice che ha fatto arrestare Pinochet…se non sapete chi è, vi consiglio una lettura piu sobria rispetto a Kaput ;)

** Questo dato, è variabile perché alcuni di essi, sono dei voltagabbana storici che hanno militato in molti partiti “forse per la Par Condicio

fonte: www.marcotravaglio.it Siddharta

sabato, settembre 23, 2006

SALVAMM'O MUNNO

Guardatevi intorno: non c'è più lembo di terra o distesa d'acqua immune dall'inquinamento. Le cause sono le più svariate… parliamo ad esempio dei rifiuti… avete mai pensato alla raccolta differenziata?

- E’ obbligatoria con l'entrata in vigore del decreto legge n.22 del 15 febbraio 1997.

- Permette di ridurre la quantità finale da smaltire, rende meno costoso il riciclaggio.

- Consente di smaltire in modo adeguato i rifiuti pericolosi

- Migliora il lavoro negli impianti di smaltimento.

Tutto questo è uguale a minori rischi per salute e ambiente. Per organizzarvi in casa basta poco: esistono dei contenitori divisi in scomparti, e dovete dividere i rifiuti nel seguente modo: rifiuti organici, carta, plastica, medicine scadute, pile, metalli. Ma riflettiamo su un concetto di portata più ampia: è necessario RIDURRE i rifiuti. Noi consumatori potremmo iniziare un consumo critico… già vedo le file alle casse dei supermercati: brave donnine e rispettosi padri di famiglia con i carrelli stracolmi di cibi invitanti, oggetti lucidi, ultimo modello, e vai con l'accumulo. Prima si comprava per necessità, ora per fare bella figura, per riempire un vuoto, perché non si ha niente da fare. Questo gesto quotidiano nasconde problemi di portata planetaria, il rischio di diventare complici di imprese che inquinano, maltrattano i lavoratori, sfruttano il sud del mondo. APRITE GLI OCCHI: le imprese spendono milioni in pubblicità per dominare la nostra volontà. nel nord del pianeta, per sostenere il nostro lifestyle consumista, utilizziamo l'80% delle risorse del pianeta; così il resto degli abitanti vive nella povertà. Ricordate: CONSUMISMO è DEGRADO AMBIENTALE. E allora, quando andate a fare la spesa, provate a farvi queste domande:-mi serve davvero questo oggetto?

- è fabbricato con materiale riciclabile?

- l'azienda produttrice sfrutta i lavoratori?

- ho privilegiato prodotti fabbricati da artigiani e piccole cooperative? Vi prego di leggere queste righe con spirito critico, e sarò felice di sapere se tizio inizia a fare la raccolta differenziata, mentre caio entra in un supermercato con spirito critico. KIARA

giovedì, settembre 07, 2006

foto del falò


...dopo una settimana mi son finalmente ripreso dalle fatiche del falò!!! Ci siamo divertiti alla grande (come d'altronde ogni anno), il fuoco è stato magnifico (complimentoni al fuochista alberto ed a tutta la sua ciurma) e la musica elettronica ha spaccato più di un timpano;-)
Ma mai come quest'anno s'è sofferto il freddo! Per questo con gianluca, shack e gli altri si stava pensando, per l'anno prossimo, di anticipare il falò alla prima settimana d'agosto.
Ma per queste cose c'è ancora tanto tempo...
Bene, ora vi posto le foto che ho scattato con la digitale. Altre ancora me le daranno gli amici della crew, ma per ora accontentatevi di queste.
P.S. per chi non è pratico di megaupload spiego: dovrete digitare sul riquadro in alto a destra il codice che trovate di fianco al riquadro. Una volta digitato, il sistema vi dirà di attendere 45 secondi e poi potrete cliccare e scaricare. Non credo di essermi spiegato troppo bene a dire il vero, ma insomma smanettateci un attimo che ci si riesce.
scarica le foto

martedì, agosto 22, 2006

locandina del falò


Dj Andryu Dj-set
Freddy Loves Dj-set
In_the_Nino Dj-set
29 Agosto - alla line up dell'elektro junkies si aggiunge un altro membro della crew: PIGI


E' UFFICIALE

Ormai è deciso. Il sesto falò di fine estate si svolgerà il 1 settembre sui piani della renga. La concomitanza con altri eventi come Valleroveto rock, il concerto di De Gregari a Celano e soprattutto il matrimonio di Paolo Cignalo ha ristretto la scelta della data, ma va bene così perché aspettiamo impazienti il ritorno di Shack… Preparatevi dunque, ci sarà da divertirsi, come al solito.

sabato, agosto 19, 2006

SESTO FALO' DI FINE ESTATE

L’estate sta finendo… lo cantavano i “righeira” e ce lo stiamo ripetendo un po’ tutti in questi giorni… Come tutti sapete, da cinque anni la nostra fanzine festeggia la fine della calda (si fa per dire) stagione sui piani della regna. Ogni anno, alla fine, ci diciamo che è l’ultima edizione, salvo poi ritrovarci alla fine di agosto con la voglia di andare su a BRUCIARE le ultime energie rimaste… per questo ancora una volta ci stiamo adoperando nell’organizzazione, tra qualche giorno avrete informazioni più dettagliate tipo data, programma musicale ecc… intanto chiediamo a chiunque voglia darci una mano di farsi avanti… sono bene accette idee, suggerimenti e naturalmente un po’ di forza fisica per quando si salirà su a fare la legna… Continuate a seguire il blog in questi giorni, vi aggiorneremo in tempo reale sugli sviluppi dell’organizzazione…
P.S. Naturalmente in occasione del Falò non mancherà un’uscita speciale della fanzine, quindi se volete pubblicare un articolo non avete che da mandarlo ai nostri indirizzi di posta che ormai dovreste sapere… g79@email.it - nellonino.vischetti@email.it
A presto

La redazione

mercoledì, luglio 19, 2006

il caprone Zidane

Egregi Signori, vorrei esprimere il mio sdegno di italiana per come sta evolvendo la vergognosa vicenda della ormai strafamosa "incornata" del capitano della nazionale francese Zidane al nostro amato Marco Materazzi.
Prima di tutto non posso digerire il fatto che il "caprone" abbia anche avuto la sfrontatezza di dire che non si scusa per l'azione compiuta in quanto avrebbe ricevuto gravissimi insulti sulla mamma e sulla sorella, e per questo ha anche ricevuto i pubblici elogi del presidente algerino che lo definisce uomo d'onore.
Ma se tutti reagissimo agli insulti con le vie di fatto che succederebbe??? Inoltre, la Francia che si definisce la nazione più civile e progressista della Comunità Europea, invece di abbassare i toni della polemica li ha amplificati e pubblicizzati a tal punto che il "caprone" sta diventando l'agnello sacrificato. Di contro, come al solito, l'Italia non è capace di reagire in maniera secca e decisa, e se vogliamo anche di parte, difendendo il nostro connazionale.
D'altra parte ci siamo fatti dire e fare di tutto in questo campionato mondiale (vedi gli insulti rivoltici dalla nazione ospitante ed il trattamento di favore riservatoci alla premiazione). Continuerei paragonando la vicenda con quella occorsa a Totti ed al suo famosissimo sputo, per il quale egli fu crocifisso pubblicamente anche dai nostri sempre criticissimi giornalisti italiani; perchè nessuno andò a chiedere all'altro giocatore cosa avesse indotto Totti ad una reazione così forte??? Concluderei dicendo che nel nostro vocabolario dovrebbe essere rivista la spiegazione del termine "razzista", poichè oggigiorno il termine equivale a: persona che non si adopera abbastanza nella comprensione, nell'accoglienza, nella sopportazione, nell'accollamento economico del povero, vilipeso individuo extracomunitario.
Un messaggio per i nostri gladiatori azzurri: amiamo il vostro coraggio, la vostra forza, la perseveranza, la lealtà, la partecipazione, la compattezza del gruppo, la bellezza delle vostre azioni, dei vostri goal, del vostro modo di esultare, e...........della vostra meritatissima vittoria. Come Buffon FIERA DI ESSERE ITALIANA!!!!

Mariantonietta

editoriale

Capita a volte che in un libro, in un brano di musica, in una poesia, chi legge trovi delle masserizie che l’autore non ha nemmeno previsto, e così come spiega Umberto Eco i livelli di percezione sono tre: c’è chi quasi passivamente legge e/o ascolta e ciccia!!! Chi capisce i riferimenti e se li gode; chi, così come fa la critica, ne trova degli altri mai supposti dall’autore.
Si può sostenere altrettanto per Arzibanda?
Conoscendo un pò il vostro retroterra culturale, oggi anzidetto anche “background” (sic!!), la vostra “ X Edizione “ e la “ Stella Rossa” sul coupon di presentazione della festa di quest’anno mi fa pensare alle “ X “ delle ” Black Panters” degli anni sessanta e settanta negli U.S.A., quando nel movimento per il riconoscimento dei diritti civili e politici degli afro-americani vollero cambiare i cognomi con una “ X” da Mohamed Ali sino a Malcom X.
Come non ricordare i due velocisti afro-americani Tommie Smith e John Carlos che alle olimpiadi del Messico nel 1968 salirono sul podio delle premiazioni con il pugno chiuso e il basco nero e ancora (questo per Nello Nino) la musica folk americana di Arlo e Woody Guthrie, sino al film- cult (per Gianluca) “Fragole e Sangue”.
Non so se tutto ciò sia presente in “Arzibanda” ma mi piace pensare di si.
( alla Galliani e in milanese !!!!) buon lavoro.

Fulk

il mistico Babà Lottò

Ci son delle sere che tutto è lento e noioso, tutto è trito e ritrito e per ingannare il tempo puoi solo bere una bella “Peroni della buona notte” in compagnia degli amici.
Se però in mezzo a voi siede il mitico Babà Lottò la serata può improvvisamente prendere una piega diversa e trasformarsi in un’esperienza mistico-catartica.
Le sue massime sono illuminanti, riempiono il vuoto cosmico che ci affligge e aprono le porte della percezione…
L’ultima sua performance è esplosa improvvisa, nel bel mezzo di uno scambio di insulti tra interisti e juventini…i vari “Moggi è un mafioso” e “l’inter può vincere solo senza le grandi” son stati zittiti dal suo primo, maestoso pensiero: “Non mi nascondo mai dietro un fazzoletto sforrato”…
Babà Lottò alza gli occhi al cielo, dilata le pupille, poi ci guarda tutti e dice: “La matematica non è un opinione, ma però 2+2 fa 4.
C’è tutta l’assurdità dell’ovvio, il paradosso di una matematica che regge tutto, ma che non può impedire a nessuno di commettere il più elementare degli errori grammaticali, e continua dicendo “perché questo tavolino non posso chiamarlo sedia?!”.
Qualcuno casca a terra, accecato dalla luce immensa della verità assoluta, e così sotto mio consiglio Babà frena un attimo e porta i suoi discorsi verso cose più terrene come la Renga, e in tal proposito dice “La Renga mi piace. Si sta in pace. Tutti Amici”…
La folla esulta felice ed urla in coro: ”Babbalotto Sindaco, Babbalotto Sindaco”. Al che io gli domando “Signor Babà, cosa farà per il paese il giorno che diventerà sindaco?” e lui gonfiando il petto mi urla in faccia “Quando sarò sindaco spallerò Santa Maria per farci il mare”. “signor Babà per quando prevede che diventerà sindaco?” “Beh, penso per il duemila e….aspè che anno è quisto?!” “2006 signor Babà…” “ah allora ITALIA FOREVEN!!!”.

In_the_Nino

un paese

Girovagando per Capistrello ho incontrato Nello che con il suo bolide a due ruote sfrecciava da una parte all’altra della statale e per caso mi ha detto del “compleanno” di Kaput, così dopo 5 anni che gli dico di voler scrivere qualcosa mi sono detta che forse è l’ora di farlo. É facile dire “qualcosa” ma poi quando ti trovi davanti un foglio bianco ti fai mille paranoie e ti spremi il cervello cercando di cacciare idee interessanti che possano catturare l’attenzione… ma poi ti rendi conto che non serve a nulla perché il bello di questo giornalino è proprio il fatto che puoi scrivere quello che vuoi semplicemente per il gusto di farlo facendo gli altri partecipi del tuo pensiero, ed è quello che cercherò di fare.

Un giorno, una persona da me molto stimata, mi regalò un libro di Cesare Pavese e mi disse di leggere attentamente delle parole che a suo tempo l’avevano colpita:

Un paese ci vuole non fosse per il gusto di andarsene via.

Un paese vuol dire non essere soli,sapere che nella gente,

nella piante,nella terra

c’è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti

Sul momento non diedi molto peso a questo pensiero, nel tempo invece mi sono resa conto di averlo fatto mio.

Le lettere vengono messe insieme in una maniera non casuale a formare delle parole e queste delle frasi che ognuno poi personalizza a proprio piacere. Pavese, secondo me, vuol dire che ognuno per un motivo o per un altro, sia esso studio o lavoro, un giorno è inevitabile che si allontani da dove è cresciuto. All’inizio si è contenti perché si va incontro a qualcosa di nuovo,ci si mette in gioco e si diventa indipendenti ma poi piano piano ti vengono a mancare quelle piccole cose che prima ritenevi banali perché legate alla routine quotidiana, e delle quali invece ti rendi conto di non poter fare a meno.

Poi finalmente, dopo molti sacrifici, si torna a casa e si ricomincia con l’andare su e giù per la statale spendendo almeno 10 euro al giorno di benzina e dopo appena due giorni si perde l’entusiasmo iniziale e ci si rende conto che ora non ti basta più.

Il problema di fondo sapete qual è? Non siamo contenti di nulla, chiediamo sempre più,vogliamo sempre più e pretendiamo senza dare nulla in cambio. Vorrei che le cose cambiassero, vorrei che un semplice sorriso di un bambino possa ancora riempire una giornata, che si possano provare grandi emozioni solamente per il fatto di farsi compagnia. Vorrei tante cose ma a voi che ora state leggendo ne chiedo almeno una: amate questo paese perché fa parte di noi ed è la nostra storia, fatelo brillare di una luce che può essere solo sua poiché creata dal pensiero di tanti Capistrellani.

Un’amica

venerdì, giugno 02, 2006

The West Memphis Three


Nel maggio del 93 a west Memphis in Arkansas tre bambini vengono trovati brutalmente uccisi. Uno è evirato, uno ha il cranio fracassato l’altro ha segni di violenza carnale.

La polizia inizia subito la caccia ai responsabili di tale atrocità, ma ha a che fare con un caso difficile, non sa dove mettere le mani e la gente chiede a gran voce giustizia.

Così a giugno vengono arrestati i tre metallari del posto: Jessie Misskelly, Damien Echols e Jason Baldwin.

Ragazzi diversi… Vestono di nero, portano strani tagli di capelli, mettono lo smalto nero alle unghie, leggono stephen king e soprattutto ascoltano heavy metal.

Uno dei tre: Jessie misskelly è un disabile mentale, ed è a lui che la polizia, con un interrogatorio lungo 12 ore e senza la presenza dei genitori o di un avvocato, estorce una confessione.

I tre vengono così arrestati, sebbene non ci siano prove (a parte la confessione di un disabile mentale), ne le armi del delitto, ne motivazioni chiare e nemmeno connessioni con le vittime.

L’accusa sostiene che ci si trova dinanzi un rito satanico e riccorre spesso nel presentare come prova che i tre portano i capelli lunghi ed indossano maglie nere con su loghi satanici.

In realtà le magliette non sono altro che t-shirt di band come iron maiden o megadeth…

Durante il processo si scoprono un sacco di cose:

-che non è stata ritrovata una sola goccia di sangue sul luogo del delitto (e ne dovrebbe essere stato pieno).
-che la sera stessa dell' omicido, un uomo con le mani insanguinate entra in un bar ma siccome i poliziotti che lo vedono sono di un' altra città, non lo fermano.
-che il padre di uno dei tre ragazzini uccisi, possedeva un coltello con su del sangue di suo figlio che lui aveva dichiarato di non aver MAI usato

-che west memphis è una delle città piu' cattoliche e conservatrici degli u.s.a.

Ma i tre vengono condannati ugualmente..condannati dalla loro povertà, da una difesa incompetente, dalla fobia per i riti satanici e dalla fretta di giudicare.

Damien Echols: condannato a morte

Jason Baldwin: carcere a vita

Jessie Misskelly: 40 anni

Domani, 3 giugno, è il "worldwide awareness day", giornata nata per sensibilizzare il mondo intero sull'incredibile e triste caso dei tre di West Memphis...

http://www.wm3.org/live/howtohelp/10WaysToHelp.php