sabato, dicembre 02, 2006

IL FORO CAPISTRELLANO

Breve accenno di carattere storico culturale sui luoghi della politica capistrellana moderna

Si può giungere al Foro Capistrellano scendendo dalla rampa della Super Strada n. 82 imboccando a sinistra per Via Roma e arrivando dinanzi al monumento dedicato allo sviluppo edilizio moderno dei F.lli Stati sito in pieno centro urbano. Si indica con il termine di Foro Capistrellano il luogo adibito, nella moderna versione di Capistrello, alle riunioni dei suoi più illustri e benpensanti abitanti: qui infatti si contrattano gli affari pubblici e soprattutto privati, qui si fanno le pubbliche discussioni, qui si amministra anche la giustizia da parte dei grandi avvocati e soprattutto dottori. Il Foro è praticamente il centro politico e sociale più importante del paese; questo è il nucleo stesso della civiltà capistrellana, pronta a dare suggerimenti e a lanciare allarmi sociali alla popolazione. È recente l’ultima enciclica uscita dalle mura storiche (di passatelle comprese) della politica capistrellana inerente la crescente preoccupazione della nostra attuale classe dirigente sul consumo eccessivo di alcool da parte dei ragazzi del posto. Con la nuova gestione comunale il luogo viene ad assumere la caratteristica di centro organizzato: sono in procinto di sorgere le nuova tabernae (negozi), i templi (uno sarà destinato a glorificare il largo successo elettorale dell’uscente sindaco e dei suoi accoliti alle ultimi elezioni) e ad ospitare concorsi di bellezza dove i membri dell’attuale giunta comunale hanno una discreta esperienza come giurati. Detto luogo, pertanto, pian piano comincia a perdere la sua funzione commerciale per assumere quella ancor più alta di centro della vita politica di cui prima si è accennato. Dato per certo, in un futuro prossimo, un continuo sviluppo ed ingrandimento del paese con il conseguente accrescere della sua importanza sul piano sociale, commerciale e soprattutto politico, il Foro Capistrellano sarà ben presto insufficiente, pertanto si renderà necessario far sorgere altri Fori, cioè altri bar, ovvero luoghi di riunione circondati da importanti edifici pubblici in genere comprendenti di un tempio o una costruzione commemorativa di qualche notevole avvenimento storico.

Breve considerazione di carattere privato: credo che a Capistrello sia la politica a fare largo uso e consumo di alcool e non solo i ragazzi a cui la stessa politica ridicola, inadeguata, cieca e affaristica non è in grado di offrire nulla se non i BAR… Barabba

14 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido pienamente, soprattutto le considerazioni private

Anonimo ha detto...

Non ti dovevi chiamare Barabba, ma Gesu Cristo !
Ci hai capito tutto! Bravo!

Ma prima ci lamentiamo che i giovani a Capistrello non fanno niente e poi quando vengono presi dei provvedimenti (giusti o sbagliati, ma comunque con un intento positivo) si diventa all'improvviso profeti di un mondo migliore!

In_the_Nino ha detto...

ma non mi puoi dire che mettere dei divieti vuol dire fare qualcosa... dare delle alternative al bar significherebbe fare qualcosa invece.
Riaprire e rimettere un attimino a posto i campi da calcetto e da tennis sarebbe già un buon inizio. ridarci la biblioteca ed aggiornarla con libri nuovi e magari un paio di pc.
Dare spazi alternativi, dove fare video proiezioni, musica, teatro, pittura... Certo è anche la gente che andrebbe un pò smossa qua a Capistrello, ma gli input devono arrivare...
son cose che possono e devono realizzarsi, ci vuole solo apertura mentale e volontà di fare da parte di chi ci governa.

Anonimo ha detto...

Beh, per quanto riguarda i campi di calcetto sembrava che finalmente il Comune si fosse messo in testa di gestirli in maniera efficiente, ma poi sono stati lasciati ancora una volta allo sbando. Per quanto riguarda la bibliotaca e gli spazi alternativi secondo me il problema non è il comune, ma proprio le persone di Capistrello perché basterebbe un gruppo di giovani pieni di iniziativa per realizzare qualcosa. Il problema è che innanzitutto ci vuole molto impegno nel realizzare qualcosa e secondo, da quanto mi sembra, a Capistrello c'è una strana mentalità secondo la quale le cose si fanno solo per ottenere dei vantaggi personali e nessuno si mette al servizio della Comunità "gratis". Inoltre tutti si aspettano che siano gli altri a fare le cose.
Comunque ci sono anche tante Associazioni che potrebbero organizzare le attività di cui tu parli.

In_the_Nino ha detto...

creare degli spazi alternativi sarebbe certamente una cosa molto impegnativa, e non ci troverei nulla di strano nel pagare le persone che si prenderebbero la responsabilità di gestire tale attività.
...I campi da calcetto poi non è un peccato che siano di nuovo lasciati a marcire?... non sarebbe meglio se fossero dati in gestione ad un gruppo di ragazzi? Si creerebbero anche dei posti di lavoro e non sarebbe mica male...
Che poi la mentalità della gente qui sia "particolare" non ci piove...ma forse è così perchè ormai da troppi anni questo paese dorme un sonno profondo.

Anonimo ha detto...

non restiamo con le mano in mano a guardare e soprattutto ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa che pensiamo sia giusto fare,FACCIAMO.questa è la parola giusta . biblioteca? c'è davvero qualcuno che nonostante la buonafede ha qualcosa in più del semplice lamento,organizziamoci,ci vuole coraggio di agire, di assumersi responsabilità di cambiare ,se solo ci fosse una possibilità infinitesimale,qualcosa provare con volontà e tenacia,perchè sappiamo bene che non possiamo contare sulle istituzioni, ma possiamo contare su noi stessi e la differenza c'è.
usando parole di un'altra epoca, dove lottare voleva dire vivere o morire dico"diventiamo artefici del nostro destino"vi invito ad aderire ad una nuova iniziativa ,che tanto nuova non è
ma che stavolta venga concretizzata.siamo cittadini di capistrello ,siamo a credito con le istituzioni ,paghiamo le tasse,
chi più chi meno,e allora, riprendiamoci la biblioteca,
armiamoci di olio di gomito, e via ... ragazzi si può fare , si può fare davvero.
p.s. fondi?
nemmeno a parlarne. si fà a spese nostre.
vi piace?

Anonimo ha detto...

Ma allora il Comune a che deve pensare? Basta far chiudere i bar un'ora prima per risolvere il problema dell'alcol? Chiudiamo anche la superstrada dopo l'1 di notte, così evitiamo che si vada a bere ad Avezzano. Oppure, il coprifuoco non sarebbe male! Anzi, proibiamo proprio la vendita di alcolici, così saremo tutti più felici ;)
Harris, condivido che ci sia una strana mentalità, giusto pochi giorni fa una signora molto anziana mi ha detto: "ma quanto guadagnate a fa l'arzibanda?" La cosa, mi fa sorridere, perché quella signora, non capirà mai che noi e molti altri, ci diamo da fare x il paese oltre che per noi stessi. Ora, chi la pensa come lei, ha uno standard di apertura mentale da ultra settantenne ed è su questo che si deve lavorare! Io le cose positive le vedo, ci siamo noi, ci sono i cori, c'è l'avis, la pro-loco, gli alpini, la croce rossa e molte altre persone ancora che si impegnano no profit...chi non vedo, è il comune che se ne frega (e non parlo di questa giunta, ma di Comune in genere)...e questo menefreghismo è dato dall'incapacità mentale di chi ci amministra! Rispolvero la vecchia storia dei 250 euro promessi e non dati (a fronte di una spesa totale di 36.000 Euro)...il Comune, è in rosso, però ha le possibilità di avere dei fondi da destinare a chi lavora gratis per dargli lustro, allora se di soldi non ne hanno, perché non si impegnano a farci prendere qualcosa da regione, provincia ecc? Semplice, perché non sono capaci, non valutano, non sostengono, non si informano, non si aggiornano e potete aggiungere quello che volete! Avete mai pensato di fare corsi di inglese, di computer gratuti? Avete mai pensato di creare una biblioteca dinamica con postazioni internet accessibili gratuitamente o a basso prezzo? Avete mai pensato ad un cineforum con proiezione di film alternativi e consumo critico sull'uso dei media? Questi sono gli argomenti su cui si deve basare il nostro modo di cambiare, diamo a tutti giovani e meno, la possibilità di fare qualcosa di diverso oltre la passatella...a me que soy medio-cubano, piacerebbe insegnare gratuitamente lo spagnolo, non ne sono forse capace, ma mi auto-nomino professore di spagnolo "maccheronico", quindi chi è interessato mi contatti che mettiamo a disposizione l'Arzicasa...quota d'iscrizione, qualche pezzo de lena x la stufa il giorno del corso, se no ci jelemo! Per info: fajoint@email.it - 3406919626! Vi ricordo che all'Arzicasa, esiste una mini-biblioteca con pochi libri si, ma sempre a disposizione...valgono le stesse info x donazioni di libri o prelievo!
L'idea della biblioteca, di conseguenza mi piace, sono pronto a dare supporto, anche se l'ultima frase, purtroppo non la condivido per un semplice motivo. I fondi x far ripartire una biblioteca comunale, ce li devono dare! Io più della mia presenza e delle mie idee, non sono disposto a dare!

GpuntoS ha detto...

Daccordissimo con fajoint. Le possibilità mentali per muoverci ci sono e le idee a quanto pare non mancano. Resta il problema economico. Gli amministratori non possono pensare che basta darci le chiavi della biblioteca per togliersi il pensiero. A fronte di un nostro impegno ci vuole il loro appoggio. Non che si debbano svenare, ma una quota mensile di sostegno alle iniziative dovrebbero trovarla in qualche modo altrimenti, c'è da giurarci, ci ritroveremmo dopo due mesi in mezzo ai guai, con bollette da pagare, riscaldamenti inesistenti, libri non all'altezza ecc. ecc. Purtroppo il "si fa a spese nostre" è un ostacolo che io (precario fino a Natale e poi chissà) non posso superare. Sono comunque disponibilissimo ad incontrarci e a discuterne in modo approfondito, proprio per mettere nero su bianco le nostre idee e le nostre aspettative...
Intanto mi godo questo momento perchè devo constatare che Kaput sta diventando sempre di più luogo di incontro e di discussione, facciamo critiche si, ma diamo anche stimoli e finalmente qualche risultato comincia a notarsi...

Anonimo ha detto...

Da questi posts affiorna una sana arroganza giovanile non diversa da quella di altre generazioni. Secondo il mio parere l'alternativa alla noia quotidiana non si risolve dentro le 4 mura di una biblioteca bensi dentro noi stessi, scoprendo ogni giorno quello che siamo e cosa vogliamo. Chi ama leggere un libro o veder un buon film continuera' a farlo con o senza la biblioteca, se volete un consiglio durante le vostre riunioni pensate quali e quante sono,da un punto di vista generale, le problematiche sociali del paese ed iniziate ad apportare delle soluzioni pratiche di volontariato, chissa forse a breve termine avrete anche un ritorno economico.

Anonimo ha detto...

Anonimo
A parte il punto sulla "sana arroganza giovanile", non capisco bene il significato del tuo discorso.
Qui non è che si parla di disagio psicologico e di ricerca dell'io, ma di carenza di strutture e scarso supporto amministrativo (storicamente siamo stati buoni solo a creare obrobbi inutili, vedi piscina, ostello e non ultimo il bocciofilo, proprio quello che ci serviva)!
Certo che chi ama leggere, legge anche senza biblioteca, ma proporre un posto diverso dal solito bar ti sembra strano?
Per le riunioni, di che riunioni parli?
Se conosci qualche soluzione pratica di volontariato, fammela sapere, se la condivido ti dò una mano (sempre come singolo cittadino).

Anonimo ha detto...

(proporre un posto diverso dal solito bar ti sembra strano?)
Io parlavo di noia quotidiana, la prima cosa a cui hai pensato e' stato il bar. Sara' pero' e' un po' superficiale pensare di gestire una struttura solo perche'l'alternativa che si ha e' stare in un bar.

(Per le riunioni, di che riunioni parli?)
Rettifico, riunioni forse suona ufficiale, mi riferivo agli incontri che fate menzionati da altri commenti su questo post.

(Se conosci qualche soluzione pratica di volontariato..)
Non vivo nel tuo paese pero sicuro esempi non mancano come aiutare a portare la spesa per quella persona anziana dall'apertura mentale da te forse ingiustamente criticata.

Anonimo ha detto...

(Sara' pero' e' un po' superficiale pensare di gestire una struttura solo perche'l'alternativa che si ha e' stare in un bar)

Qui non si parla di noia quotidiana o di routine, si parla di alternative alle uniche strutture presenti nel paese, i bar! Il problema della biblioteca è vecchio più di me, moltissime persone la ri-vorrebbero, sono stati fatti tentativi ed appelli, da persone di generazioni, estrazione e ceto sociale diversi, sembra a me quindi, che sei tu che giudichi la situazione con superficialità con l'affermazione che fai.

Riguardo alle riunioni, quelle a cui partecipo, sono per organizzare il Festival Arzibanda.

(Non vivo nel tuo paese pero sicuro esempi non mancano come aiutare a portare la spesa per quella persona anziana dall'apertura mentale da te forse ingiustamente criticata)

Non ho assolutamente criticato la persona anziana, che conosco e rispetto. Certo a me fa sorridere, perché è certa di quello che dice, ma lo accetto proprio per via della sua età, e provo a spiegarle, con calma e serenità che di soldi non ne entrano, ma in cambio guadagnamo, la gioia di vedere realizzato un nostro sogno. Se lo avesse detto un giovane, mi sarei arrabbiato e gli avrei detto che ha l'apertura mentale di un 70enne e sono sicuro che capirai che non è un'offesa verso la terza età! Aiutare a portare la spesa, accompagnare donne anziane con l'auto se piove, fanno parte del mio modo di essere, aiutare il prossimo è la più grande soddisfazione per molte persone, tra queste mi ci metto senza arroganza, anch'io.

Anonimo ha detto...

siamo tutti pieni di buone intenzioni abbiamo gli stessi obbiettivi di chi ci ha preceduto,l'arroganza giovanile, mancanza di fondi ,la storia si ripete ed allora.Questa è una ragione in più per portare a termine almeno una cosa visto che la si condivide pienamente,cominciamo con piccoli gesti con piccoli lavori all'interno di quei locali,sproniamo altra gente a rendersi partecipe nella ristrutturazione cosicchè possano sentirsi coinvolti pienamente e se un merito alla fine ci sarà, sarà indistintamente della collettività qualcosa di cui andare orgogliosi.
Iniziamo diamo prova di essere capaci i fondi con risultati concreti arriveranno.(forse babbo natale, forse la befana forse ...ma si arriveranno facciamo un bel lavoro però.)
oltre a qualche libro portero la mia presenza fisica con la voglia di lavorare nel limite delle mie possibilità
un caro saluto a tutti .
P.S.
credo che servano tutti i suggerimenti possibili
aiutiamoci

Anonimo ha detto...

...e poi ci fù il silenzio.