sabato, aprile 15, 2006

kapistrello, kaput e kultura

Ascoltare le impressioni di chi gratifica il tuo lavoro con una recensione o anche solo con un semplice commento che scivola dentro una chiacchierata al bar è molto stimolante.

Per qualche strana ragione capita che certe righe o frasi restino incastrate in qualche anfratto nascosto dell'anima di chi legge suscitando a volte riflessioni altre volte emozioni altre ancora dubbi.

Quando questo succede vuol dire che l'obiettivo di chi scrive è stato centrato.
Nell'era della comunicazione globale il paradosso della società moderna è l'incomunicabilità tra gli individui e allora pare quasi un miracolo quando si riesce a polarizzare un poco di attenzione su un evento culturale.
Lo storico De Sanctis afferma che la cultura è il percorso che conduce all'educazione e alla civiltà, quindi nulla a che vedere con l'erudizione cattedratica o il bieco nozionismo massmediologico.

Educazione e Civiltà hanno a che fare con l'amore per se stessi, con la partecipazione alla vita sociale, con il rispetto delle regole condivise e dei diritti altrui.

In altre parole Cultura è prima di tutto consapevolezza di se stessi, delle proprie radici, del proprio passato e tentativo di decifrare il proprio futuro.
In questo senso Kaput è un fanzine che riesce a interpretare la realtà locale ma anche gli altri temi di carattere generale con un linguaggio salace e diretto, pungente e chiaro la cui efficacia è intensa e limpida, da battere "il cinque" con il cielo.
alfio

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