sabato, aprile 15, 2006

afterhours: ballads for little hyenas

Roma 11 Aprile 2006 concerto degli Afterhours.

Io c’ero e voglio raccontarvelo, senza alcuna pretesa, senza giudizi “tecnici” (come solo Nello saprebbe fare) con la consapevolezza che quello che segue è sicuramente meno interessante del concerto degli Strokes a Los Angeles (WOW!). Il mio è il racconto di una serata di primavera passata ad ascoltare dal vivo uno dei gruppi musicali più interessanti della scena rock italiana, gli Afterhours appunto, band milanese capitanata dall’enigmatico Manuel Agnelli; autore dei testi, chitarrista e soprattutto voce fuori dal comune. Da gennaio il gruppo sta attraversando mezza Europa e (proseguirà anche in USA) per la presentazione dell’album Ballads For Little Hyenas, versione inglese del capolavoro “Ballate per piccole iene” uscito lo scorso anno. Sembra che in alcune tappe italiane molti fans abbiano gradito poco le canzoni in inglese contestando durante i concerti: Ridicoli! rock ed english vanno a braccetto e poi gli Afterhours hanno iniziato la loro carriera incidendo 2 album in lingua anglosassone (During Christine’s Sleep e Pop Kills Your Soul)! Ballads For Little Hyenas rappresenta quindi una sorta ritorno alle origini del gruppo, una scelta coraggiosa ed azzeccatissima. Polemiche a parte, il reportage di una 25enne che è colta da crisi pseudoadolescenziali quando vede il suo “cantante preferito” (l’ho visto scendere dall’auto!!n.d.t.), inizia fuori dal circolo degli artisti, storico locale romano, con una fila di 20 minuti nonostante fossero solo le 20:00… (ma chi l’ha detto che è un gruppo di nicchia?) alla quale segue un’altra fila di 20 minuti (aridaiee) all’interno del cortile del locale. Finalmente arrivo al traguardo: la cassa. Un tizio con la maglia celeste mi passa avanti e compra 2 biglietti. Lascio correre. Tocca a me. La cassiera mi ignora e guarda il ragazzo accanto a me. “10 biglietti” dice lui .Lei stacca 10 fogliettini dal blokketto ed annuncia “sono finiti”. La guardo incredula…poi inizia la mia infinita lista di imprecazioni e condanne, me la prendo con tutti vorrei vedere il “tizio con la maglia celeste” e spaccargli la faccia!. Ma la mitica cassiera mi ridona un barlume di speranza: può trovare altri 10 biglietti solo per noi 4 della prima fila. Noi, i prescelti, possiamo socializzare ora che non siamo più nemici, i biglietti arriverano e saranno nostri!. Si, arriveranno dopo un’estenuante ora passata in piedi a guardare la mia amica cassiera con gli okki da cane bastonato. Alle 22:00 finalmente sono dentro, schiacciata ma felice come una pasqua, non troppo lontano dal palco. Luci Off, altre luci On :Inizia il concerto. La prima canzone è la LA SINFONIA DEI TOPI” Metto gli okkiali (sono un po’ miope) tutti cantano e soprattutto pogano…tolgo gli okkiali! L’acustica è buona, la canzone non è una delle mie preferite ma è così “forte”e la voce di Manuel è travolgente…ottimo inizio. Segue un brano in inglese, nessuno canta + perkè nessuno sa una mazza di qsta lingua meravigliosa! Poi finalmente “lei” un capolavoro in italiano: MALE DI MIELE ora si che tutti urlano ”…la sicurezza ha un ventre tenero, ma è un demonio steso tra di noi…” una scarica di adrenalina, 3 minuti di “panico” (wow!). Le emozioni si susseguono nota dopo nota, ogni canzone è un alternarsi di acuti perfetti che sembrano colpirti alla testa (ma come cazzo fà ad urlare così senza stonare?) e di parole sussurrate che senti nello stomaco. Ogni canzone è una storia a sé , è un testo da capire, un’urlo dei fans, un’urlo che diviene un boato quando si odono le note di “ NON SONO IMMAGINARIO” canzone stupenda , a tratti quasi struggente, perfetta per musica e testo (per intenderci è quella che fà “meraviglioso come a volte ciò che sembra non è..”). Lo show prosegue tra pezzi del nuovo album e vecchi successi, mancano però le ballate più famose, quelle che tutti aspettano, quelle da fine concerto …NIENTE. Ma va bene così, mai scontati i ragazzi sul palco! Il cantante ringrazia spesso noi comuni mortali, fa una specie di brindisi sollevando in aria un bikkiere. Qualcuno prova ad inneggiare alla lingua italiana durante qlke pezzo in inglese, (dico io è la presentazione di Ballads For Little Hyenas come dovrebbero cantare, in Giapponese?). Per il resto la gente è entusiasta… io estasiata , soprattutto quando è il momento di RAPACE, esiste una canzone più sensuale? Credo di no. Bèh di sensuale c’è anke lui Manuel, non bello ma assolutamente affascinante. Il volto coperto dai capelli scuri, un omone vestito di nero…o meglio un’ormone vestito di nero! Un’immensa molecola di testosterone che si agita sul palco (basta birra!!!). Il concerto finisce dopo le solite finte (gli artisti escono poi rientrano etc…). Sarà mezzanotte quando sono fuori dal locale, soddisfatta, senza neanke il solito mal di reni da 4ore in piedi, felicissima! Per una musicomane come me ascoltare dal vivo le canzoni che oramai da tempo accompagnano le mie giornate è una gioia… la musica è una gioia, è cultura, è aggregazione. Statevi bene.

S80

5 commenti:

In_the_Nino ha detto...

grande si...
non sai quanto vi invidio a te e gianluca. E' da una cifra che non vado ad un concerto...l'ultima volta ero proprio con voi ed era proprio un concerto degli after...
quella volta a dividere la scena con manuel e soci c'era anche il mio mito Mark Lanegan, che ci ha impressionato a tutti in quanto ad immobilità scenica (però cazzo che carisma...)
Solo che ero appena guarito da un brutto colpo della strega (cribbio a 27 anni già mi succedono ste cose...) e non abbiamo pogato come avremmo voluto...
in compenso però mi ricordo che ci siamo scolati un paio di bottiglie di rosso...
cmq il tuo resoconto io non avrei saputo scriverlo così bene. Bravissima!!!

Anonimo ha detto...

Grazie...c tenevo molto al tuo giudizio.Ricordo bene la sera del concerto al villaggio globale...ke figata. Facciamo così al prossimo concerto , magari degli After. , vieni anke tu così facciamo un'articolo a 4 mani!. A presto carissimo

zuccameravigliosa ha detto...

Ma davvero andate ai concerti degli Afterhours con la speranza di sentire le loro ballads?
Vabbè, saranno gusti...ma io li preferisco quando picchiano...
Piuttosto...Bungee Jumping l'hanno fatta?
La prossima volta che andate ad un loro concerto invitate anche me,please...
ZM

GpuntoS ha detto...

dai, le ballate degli after provocano sempre un'emozione intensa e questo soprattutto dal vivo... comunque non è stato un grande male che non le abbiano fatte... Io ad esempio me la sono spassata alla grande durante i due minuti di "sui giovani d'oggi ci scatarro su"... lì hanno picchiato veramente!!!
PS: bungge Jumping non l'hanno fatta.
G

Anonimo ha detto...

ki l'ha detto ke andiamo ai concerti per sentire le ballate? A me piace davvero tutto degli After dai pezzi lenti a quelli ke pikkiano come dici tu!tanto ke qsto concerto è stato tutt'altro ke soft e ne sono uscita felicissima!...però lo ammetto "dentro Marilyn" l'avrei ascoltata volentieri!! Ciao