lunedì, dicembre 25, 2006
spuntano nuovi petali per la margherita
Estratto de “spuntano nuovi petali per la margherita”, articolo apparso su IL TEMPO del 03-11-06
Il nostro paese ha fortemente bisogno di tornare a fare politica attraverso le organizzazioni partitiche ed è nostro compito riorganizzare una compagine qualificata per dare risposte e un riferimento certo a tutti cittadini che per vari motivi non si sentono rappresentati. E’ questa parte di una nota che viene da alcuni esponenti che nella passata tornata elettorale si sono presentati con una lista civica.
Zububbu e il Natale
Oggi, è venuto a trovarmi il mio piccolo amico africano Zububbu Shamabakir. Zub è un ragazzino molto sveglio e subito ha notato il piccolo presepe che mia madre ed io, prepariamo tutti gli anni. Mi ha chiesto cos’era quella rappresentazione umana, con persone bianche e cammelli che guardavano una grotta con un bimbo dentro. Dando per scontate le mie abitudini occidentali, gli ho detto che era una rappresentazione della nascita di Gesù, ma accortomi dagli occhi sgranati del mio giovane amico, dell’incomprensibile mistero che era per lui, l’ho avvicinato e fatto sedere sul divano. “Zub, mettiti comodo, ho una lunga storia da raccontarti.”
C’era una volta 2000 anni fa circa, un piccolo bimbo nato in Palestina, la stessa Palestina dove oggi Israele uccide i bimbi arabi per sbaglio e dove gli arabi, si fanno saltare in aria e si uccidono fra loro. Questo bimbo, era speciale, si dice fosse figlio di un’entità superiore chiamata dagli uomini, Dio, Allah, Javé e con mille altri nomi, che lo aveva mandato per salvare l’umanità dalla corruzione e dal peccato. Il bimbo crebbe, diventò un bell’uomo, pacifista, lavoratore, ascoltatore e portatore di pace ed amore, difensore dei deboli e degli oppressi, capace di fare miracoli e resuscitare i morti. Fu sacrificato dagli Ebrei che in 2000 anni, non hanno mai perso il vizio del “sacrificio innocente”, ma si dice che la sua morte, facesse parte di uno schema divino, per riportare l’uomo sulla retta via. Dalle sue parole e dai suoi discepoli, nacque
Sfortunatamente, i tempi non sono maturi e le persone, ancora credono a molte stronzate, come che la morte di Welby, sia un omicidio e che l’aborto sia un omicidio. Io, per parte mia, penso che Gesù in Italia al capezzale di Welby, con la destra lo avrebbe preso per mano e gli avrebbe dato coraggio e con la sinistra, gli avrebbe chiuso gli occhi, per portarlo in cielo con sé”.
Il primo amore non si scorda mai
Da piccolo ero secco come un chiodo e mi si contavano tutte le costole come ai bambini del Biafra. Non mangiavo quasi nulla, e la gente si chiedeva come facessi a campare d’aria. Ai miei sta cosa li faceva diventare matti, ci provavano in tutti i modi a farmi mangiare: con le minacce, distraendomi con un cartone in tv, umiliandomi davanti ai compagni di giochi: “vedi Cristian come magna?!”;ma io continuavo imperterrito il mio digiuno perchè mi faceva proprio schifo il cibo e non potevo farci nulla. Le verdure mi puzzavano, la carne non riuscivo a mandarla giù, giusto i dolci e le schifezze tipo patatine fritte mi piacevano. Ma mamma non mi permetteva di campare di queste cose e pretendeva che mi nutrissi in modo sano.
Tentarono anche con certe fialette rosse, che non mi facevano granché, ma in compenso avevano un buon sapore: sapevano di fragola chimica. (lo stesso sapore irresistibile delle caramelle di Calogero).
Ma non tutto era perduto, un modo per farmi mangiare c’era: promettermi 500 lire.
Quando papà mi diceva “dai mangia che poi ti do 500 lire” sgranavo gli occhi e mi gettavo sul cibo; mi sforzavo tanto da farmi venire i conati di vomito, ma mangiavo quello che dovevo mangiare…. Poi papà mi dava le 500 lire concordate e con quelle ero il più felice del mondo! Correvo sparato al bar di zio Primo e gli dicevo “me le cambi zi?”. Lui mi prendeva per il bavero della giacca, poi mi allargava le tasche dei calzoni e mi ci ficcava dentro 20,
Il mio preferito era wonder boy, quello del ragazzino preistorico che se ne va in giro con lo skate a lanciare clave a gigantesche lumache. Ma anche double dragon non mi dispiaceva: davo cazzotti, calci e frustate a destra e a manca!
Mi piacevano proprio un sacco i videogiochi, tanto che venni ribattezzato Nello Spiotta… Spiottavo anche per 3 ore filate, insultando a voce alta i miei nemici virtuali ed incazzandomi come una bestia quando venivo colpito.
…ma un cabinato più di tutti colpì la mia attenzione: Outrun.
Il gioco consisteva nello scarrozzare allegramente lungo magnifici scenari hollywooodiani, contornati da palme e grattacieli a bordo di una ferrari testarossa… e fin qui nulla di straordinario. Quello che rendeva Outrun diverso da tutti gli altri giochi di guida, era che al nostro fianco sedeva una biondina da mozzare il fiato. Fu questo piccolo particolare che mi fece scoprire un nuovo modo di intendere i videogiochi. Se gli altri li facevo per menare ed ammazzare, questo volevo giocarlo per portare a spasso la biondina. Volevo fare belle curve in derapata, non per fregare l’avversario, ma per colpire al cuore la dolce fanciulla.
In realtà di lei si vedevano solo i folti e svolazzanti capelli biondi. Ma io me l’ero immaginata bellissima e già mi ero fatto dei film in testa con lei seduta davanti lo specchio che si sistemava il trucco e mi diceva “ mi porti a fare un giro con la tua ferrari?” ed io con la mia voce tutta impostata che gli rispondevo “andiamo pupa”.
Mi ero innamorato per la prima volta… e di una femmina fatta di pixel.
Cercai di farci una partita, ma la fila era troppo lunga e quando stava per toccare a me i cugini mi presero per mano e mi dissero “andiamo che tua sorella avrà fatto…”. Rimasi mesi e mesi a pensare a quel giochetto e ne parlavo spesso anche ai miei compagni: “sapete ad Avezzano, c’è un gioco da urlo…”.
Poi un Natale, che ormai non ci stavo più a pensare, Babbo Natale mi portò in regalo una cassetta per commodore 64. Era una di quelle cassette con tanti giochi che si compravano in edicola. Ce n’erano una decina, tra cui uno che si chiamava Red Car. Lo caricai subito e dopo una decina di minuti di rumori striduli mi trovai davanti una versione tarocca di Outrun! Era in tutto e per tutto uguale al gioco che mesi prima avevo visto ad Avezzano, tranne per un piccolo particolare: la ragazza non era la stessa, questa era mora e non mi piaceva…
Anche di questa si vedevano solo i capelli neri e stopposi. I capelli neri e stopposi che solo una donna baffuta può avere.
Gettai via la cassetta tutto schifato… Il giorno dopo feci vedere il gioco a Cristian, gli dissi “cri, il gioco che ti dicevo è questo, ma in quello originale la tipa è bionda”.
“embè? Son meglio le more non lo sai?” disse Cristian
“e perché?” gli feci io
“perché le more son più brave a letto!!!”
Mi sembrò un gran cazzata e ridendo gli dissi “ma che mi frega di come dorme!”
Cristian si mise le mani nei capelli.
Non c’è governo: quindi non c’è Opposizione
“Quando arriva l’autunno della propria esperienza, bisogna riuscire a non cedere al rimpianto del passato, a non chiudersi nella malinconia… l’autunno del destino sa regalarti ancora qualche raggio di sole per guardare con fiducia al frutto del seme coltivato per una vita e finalmente scoprire che matura un gran bel raccolto. In quel tepore ritrovi la serenità di affrontare il domani con la coscienza di non aver seminato invano. Anche se domani toccherà ad altri”
Questo è lo schietto e severo, generoso e ragionevole messaggio di un uomo politico, di un leader, che ha contribuito in modo concreto alla crescita e allo sviluppo della democrazia in Italia, di un uomo giusto arrivato alla fine dei suoi giorni.
Questo è il monito che rivolgo a te, uomo all’opposizione, vuoto istituzionale; a tutti coloro convinti del fatto che “In politica avere ragione troppo presto vuol dire avere torto”; a chi, ignavo (per colpa? Sarebbe bello indagare), contribuisce ancor di più allo scempio istituzionale, politico e morale che serpeggia in questo paese. Caro amico che siedi all’opposizione, se dall’altra parte vedi il nulla fatto di veline, miss Italia e scarica barile, intenti come sono a mistificare le loro incapacità amministrative attribuendo tutti i problemi del paese alla vecchia gestione, tu, non dimenticare di essere un soggetto politico con l’obbligo morale di attivarsi in modo concreto e fattivo per la crescita e lo sviluppo del paese. Il tuo programma, se non ricordo male, prevedeva tutto ciò. Ora mi domando: ti sei nascosto? Che fine hai fatto? Erano solo parole adatte alla situazione elettorale del momento? Per carità fatti vivo se esisti. Forse siamo di fronte all’ennesimo fallimento propagandistico fatto di sole parole condite di buoni propositi.
Prendi per buone le parole citate sopra e solo grazie alle tue scelte, alle tue rotture e alle tue provocazioni potremo intravedere e raggiungere orizzonti diversi; cura il seme che in futuro ti darà un bel raccolto, se credi di non farcela o non hai lo spirito e la voglia necessaria, è giusto che lasci il posto a chi è più motivato. Ricordati che su di te poggia una parte notevole delle responsabilità di governo, non avere paura di spalancare le finestre, serve aria fresca per liberare questo vecchio e malandato paese dai germi che lo insidiano.
Barabba
lunedì, dicembre 18, 2006
Yo cd farzo vol.1
Dopo il successo delle spillette, kaput ci riprova con un nuovo gadget: “yo cd farzo”.
Un cd contenente 23 tracce miscelate tra loro in una sequenza a volte senza logica ma con il preciso scopo di farvi muovere il culo… Musica sfrenata insomma, buona per le vostre festicciole natalizie ;-)
Lo distribuiremo il 23 Dicembre, giorno di uscita del prossimo Kaput.
Il prezzo è quello solito di 1 euro.
giovedì, dicembre 07, 2006
Letterina
Vi faccio tanti auguri per l'attività che voi ragazzi state realizzando attraverso questi fogli così intrisi di passione e di buone intenzioni, ci tengo a dirvi di non smarrire mai la speranza di cambiare la direzione delle cose. Di operare affinchè le cose attorno a voi cambino in meglio. Metteteci la passione che inevitabilmente verrà meno con l'avanzare degli anni, a me è successo questo, anche io tempo fà mi prodigavo a scrivere e a coinvolgere i miei amici a "ribaltare il mondo" è durato tutto ciò fino a che ho dovuto subire l'arroganza del più forte, di quelle persone che tengono i fili del gioco ed ho abbassato il capo perchè sono adesso responsabile di una famiglia sono padre e marito, quindi cari ragazzi metteteci voi la grinta la voglia la determinazione che io non posso più metterci e cercate di raddrizzare se non il mondo almeno questo paese e datemi la speranza che un giorno anche io insieme a voi possa continuare ad alzare la testa.
sabato, dicembre 02, 2006
EDITORIALE
Amatissimi lettori. Nelle nostre intenzioni questo numero doveva uscire con un’intervista al sindaco Scatena. Ma le polemiche scaturite da articoli pubblicati sui quotidiani locali negli ultimi tempi, oltre ad anticipare e bruciare alcuni temi dell’intervista (consumo di alcool, dimissioni paventate dallo stesso sindaco, dispute all’interno della maggioranza per i seggi alla comunità montana), hanno fatto sì che diversi cittadini interpellassero Kaput in merito e, cosa più significativa, ha spronato la gente a scrivere. Mai come questa volta, allora, la nostra fanzine rappresenta la “voce del popolo”. Quindi prima di bollarci come faziosi, casinari e fomentatori riflettete un attimo su quello che la gente ha da dire. La redazione
Dimostrate di esserci
Vorrei iniziare il mio intervento ringraziando Kaput per l’opportunità che mi viene concessa, sottolineando l’impegno di una fanzine che nella sua forma semplice ed irriverente rappresenta un tramite sicuro in grado di portare la voce del popolo all’attenzione delle istituzioni con la stessa veridicità ed intensità con cui essa nasce. Il problema che voglio porre in essere è la situazione che sta vivendo Capistrello negli ultimi tempi: 30 tra furti e tentativi di furto solo nell’ultimo mese! Cifre che, fatte le dovute proporzioni, fanno invidia a città come Roma e Milano. Il clima di paura aumenta di giorno in giorno nel cuore della popolazione e si trasforma in rabbia, in un desiderio irrefrenabile di fare qualche cosa… ma cosa? Come può un cittadino difendersi? Forse proclamandosi vittima, giudice e giustiziere nello stesso tempo? No, io credo che ognuno debba fare ciò che gli compete. I cittadini hanno il compito di denunciare le loro paure, i loro timori, le loro ansie e oggi lo stanno facendo attraverso la mia voce. Ora tocca a voi, Signor Sindaco e Signori della Benemerita e tutti coloro che si sentono coinvolti. È a voi mi riferisco dicendovi: dimostrate di esserci, di essere presenti e agite! In nome di quei principi e valori che vi hanno fatto raggiungere il posto che ora occupate, così che i cittadini possano essere per una volta fieri di chi li rappresenta. Coloro che hanno la possibilità di agire hanno la responsabilità di agire. V.
IL FORO CAPISTRELLANO
Breve accenno di carattere storico culturale sui luoghi della politica capistrellana moderna
Si può giungere al Foro Capistrellano scendendo dalla rampa della Super Strada n. 82 imboccando a sinistra per Via Roma e arrivando dinanzi al monumento dedicato allo sviluppo edilizio moderno dei F.lli Stati sito in pieno centro urbano. Si indica con il termine di Foro Capistrellano il luogo adibito, nella moderna versione di Capistrello, alle riunioni dei suoi più illustri e benpensanti abitanti: qui infatti si contrattano gli affari pubblici e soprattutto privati, qui si fanno le pubbliche discussioni, qui si amministra anche la giustizia da parte dei grandi avvocati e soprattutto dottori. Il Foro è praticamente il centro politico e sociale più importante del paese; questo è il nucleo stesso della civiltà capistrellana, pronta a dare suggerimenti e a lanciare allarmi sociali alla popolazione. È recente l’ultima enciclica uscita dalle mura storiche (di passatelle comprese) della politica capistrellana inerente la crescente preoccupazione della nostra attuale classe dirigente sul consumo eccessivo di alcool da parte dei ragazzi del posto. Con la nuova gestione comunale il luogo viene ad assumere la caratteristica di centro organizzato: sono in procinto di sorgere le nuova tabernae (negozi), i templi (uno sarà destinato a glorificare il largo successo elettorale dell’uscente sindaco e dei suoi accoliti alle ultimi elezioni) e ad ospitare concorsi di bellezza dove i membri dell’attuale giunta comunale hanno una discreta esperienza come giurati. Detto luogo, pertanto, pian piano comincia a perdere la sua funzione commerciale per assumere quella ancor più alta di centro della vita politica di cui prima si è accennato. Dato per certo, in un futuro prossimo, un continuo sviluppo ed ingrandimento del paese con il conseguente accrescere della sua importanza sul piano sociale, commerciale e soprattutto politico, il Foro Capistrellano sarà ben presto insufficiente, pertanto si renderà necessario far sorgere altri Fori, cioè altri bar, ovvero luoghi di riunione circondati da importanti edifici pubblici in genere comprendenti di un tempio o una costruzione commemorativa di qualche notevole avvenimento storico.
Breve considerazione di carattere privato: credo che a Capistrello sia la politica a fare largo uso e consumo di alcool e non solo i ragazzi a cui la stessa politica ridicola, inadeguata, cieca e affaristica non è in grado di offrire nulla se non i BAR… Barabba
L. A. cofidential part four
"Alcune persone tengono più ad essere criminali che a commettere un crimine. Questo non vale soltanto nel crimine, è così che va il mondo..."
Dal nostro inviato a Los Angeles Trinx
a part of me is with you there, a part of you is here with me... flight high and guard me, assist me, protect me.. c u!!
* donne non prendetevela! ho usato il femminile perché suonava meglio ma vale anche per i maschietti..
AIUTIAMOLI
Giada
gli annunci di Kaput
* AAA cercasi: cestello elevatore funzionante per sostituzione di numero tre lampadine di lampioni inattivi da più di quattro mesi in via S.Andrea. Offresi lauta ricompensa.
* AAA cercasi: Il comune di Capistrello cerca foto aggiornata raffigurante il Presidente della Repubblica Napolitano. Nell’aula del consiglio comunale, infatti, è esposta ancora l’immagine di Ciampi. L’indirizzo del comune lo sapete, potete spedire direttamente lì.
* Dopo gli ultimi dissidi con il mister e la dirigenza il nostro Baba ha deciso di dare l’addio al calcio. Per questo sta pensando ad un’amichevole tra la Virtus e le vecchie glorie che hanno giocato con lui nella lunga carriera che lo ha portato dal campo di Via dei Martiri fino al campionato di terza categoria. Per l’occasione staccheranno le scarpe dal chiodo i giocatori di un calcio che non c’è più, quello delle sfide infinite su campetti più che provvisori. Tra gli altri parteciperanno Johnny jo Benzinaro, Gianluca Bordeaux, Maurizietto, Marino Soffitto e Cristianello. Mentre andiamo in stampa, a sorpresa, ci arrivano notizie da fonti ufficiose che parlano di un possibile accordo per il passaggio di Baba al Real Pichetta, non abbiamo ancora avuto conferma. Ma sembra che lo stesso Baba abbia dichiarato: “meglio la tribuna a Villa che la panchina alla Virtus”.
* Un sentito grazie dalla redazione ai fratelli Di Marco che ci hanno consentito, con la loro gentilezza, di fare un bel po’ di fotocopie, facendo così aumentare la tiratura della nostra fanzine.
VOLEVA DIMETTERSI
estratto dell’articolo apparso su “IL TEMPO” del 02-11-06 -
Il sindaco Alberto Scatena accompagnato dall’assessore Giocondo Meco, ha avuto, nei giorni scorsi, un incontro in Prefettura per ragioni inerenti il Comune. Per la verità, il sindaco si era presentato all’appuntamento con la ferma intenzione di rimettere il mandato e questo a causa degli innumerevoli problemi che attanagliano il Comune ed in particolare per la difficile situazione finanziaria in cui versa l’ente. L’incontro che doveva sancire la rinuncia a proseguire il mandato amministrativo si è rivelato, invece, molto proficuo e i dirigenti della Prefettura hanno spronato il primo cittadino ad andare avanti.