giovedì, dicembre 27, 2007

La barca dei folli - terza puntata


Primo giorno a Bologna, la Harp è una birra fantastica. E così si tornava indietro fino a Bologna per tentare di salvare quello che rimaneva dal nostro viaggio. Alla radio davano continuamente notizie sull’incidente, alcune parlavano di sei feriti, altre di 10 e questo in un certo senso ci rincuorava del fatto di aver evitato una vera e propria catastrofe. Verso le 20.00 arrivammo da Gianluca che subito ci accolse e ci rifocillò. Che bello! Dopo dieci ore non stop di viaggio, finalmente un divano su cui sdraiarsi! Gli raccontammo la nostra disavventura e lui, per provare a tirarci su... ci diede da bere... non ci crederete... la FAXE! La birra dei patiti degli autogrill! Ora sì che stavamo meglio! Ma ciò che ci fece davvero riprendere alla grande fu vedere i video delle diverse Arzibanda che aveva Gianluca. L’unico che ormai era irrecuperabile era Nello, era quello che c’era rimasto peggio per la storia della tromba d’aria e del concerto saltato. Alla fine anche lui cercò di riprendersi dallo shock e decidemmo di vendicarci della terribile forza distruttrice che aveva spezzato il nostro sogno uscendo. Era la prima volta che vedevo Bologna, anche se a dire il vero non è che abbia poi visto così tanto della città, a parte i numerosissimi e fornitissimi pub. Gianluca ci portò nei vari locali e più ne visitavamo più la faccia di Shak era entusiasta di vedere le numerose specie di birra, anche se il suo desiderio più forte rimaneva quello di assaggiare la fantastica Harp, che gli era stata descritta come una birra fuori dal normale. Il suo desiderio fu esaudito: entrammo in un pub dove c’era quella famigerata “bionda”; Shak non esitò nel berla assumendo la sua tipica posa da degustazione (che consiglio a tutti): braccio e gamba destri in avanti, braccio sinistro leggermente spostato all’indietro, si agita il bicchiere in senso orario e infine si beve... “la Harp è proprio una birra fantastica” esclamò per la seconda volta, ma almeno ora l’aveva assaggiata. A noi altri la Harp pareva una comunissima bionda e preferivamo decisamente altre birre come la Kilkenny Cream che lo stesso barista ci consigliò e bevve insieme a noi. Quella sera incontrammo anche il cugino di Bud che insieme a Gianluca ci fece da Cicerone in tutti i locali della famigerata Via del Pratello. Rientrammo abbastanza presto e per dormire ci dividemmo tra casa di Gianluca e quella del cugino di Bud. Secondo giorno a Bologna, prima parte. Il giorno seguente io fui la prima a svegliarmi, che novità! Incontrammo gli altri e pranzammo a casa di Gianluca. La tv non si poteva vedere, o almeno io non la sopportavo; non si parlava altro che di quel maledettissimo Festival finito a male. Inizialmente eravamo decisi a ripartire il giorno stesso ma poi Gianluca, complice anche le prime due-tre-quattro birre della giornata, ci convinse a rimanere per il sabato sera. Cosa molto ragionevole. Finito di pranzare uscimmo e con grande gioia dello sportivo del gruppo, Shak, scoprimmo che quel giorno ci sarebbe stata la festa dello sport... che bello! Non avevamo ancora idee sul da farsi quindi ci rassegnammo alla festa... in realtà non capisco che cosa ci entravamo noi in quella giornata dedicata alla salute e al viver sani visto che l’unica cosa che facemmo fu di ingozzarci e bere. La stessa sera ricordo che Nello fu costretto a subirsi le mie teorie sulla musica techno e sulla differenza che c’è tra quella che lui definisce musica techno e quella che io pensavo fosse musica techno... povero Nello, come diavolo ha potuto sopportarmi? Secondo giorno a Bologna, seconda parte. Oramai quella specie di sogno era quasi finito e le proposte per finire al meglio la serata rimanevano due: discoteca o concertino all’aperto di Enrico Captano. Dato che non tutti erano intenzionati ad andare a ballare optammo per il concerto. Era fantastico, mi sembrava di stare in una Arzibanda più grande ma a Bologna, io ne approfittai per distribuire qualche volantino... è stata la serata più bella di tutto il viaggio, finalmente ci eravamo vendicati del concerto mancato. Stavolta dormimmo tutti insieme; al mattino presto mi alzai per andare a bere e in quel momento ho scoperto che Nello è l’uomo senza sonno! Mi fece paura: stava sdraiato sul letto con gli occhi spalancati e con disinvoltura mi salutò e mi confessò che lui praticamente non dorme quasi mai... che notizia! Addio Bologna. Dopo pranzo ci rimettemmo in cammino verso Capistrello e io ero tristissima come solo una persona che lascia Bologna per Capistrello può esserlo. Pausa spiaggia. Il viaggio di ritorno fu leggermente diverso da quello di andata: eravamo più stanchi e, cosa più importante, deliravamo di nuovo. Ora però non avevamo alcuna fretta di arrivare e questo fu decisivo nella scelta di fermarci a fare un bagno a Rimini. Così ci fermammo sulla riviera; io e Nello non volevamo fare il bagno e rimanemmo a riva mentre Giaino, Shak e Bud, dopo aver comprato costumi rigorosamente Made in China, non esitarono a tuffarsi. Adesso il nostro viaggio era davvero finito. Risalimmo in machina e ripartimmo... è a questo punto che mi acorsi che Nello in realtà non si era ancora ripreso dallo shock del concerto annullato, lo capiì dal suo sguardo perso nel vuoto mentre ascoltava una cassetta dei Pearl Jam che per fortuna Bud tolse dallo stereo prima che lo facesse suicidare. Shak invece era come sempre super entusiasta e continuava pensare alle slovene per farsi lavare la schiena. Giaino dormiva e Bud, come sempre, guidava. Io immortalavo con la macchinetta tutte le belle facce. Morale. Come in tutti i racconti deve esserci una morale anche in questo: ...eh... in realtà non so quale sia la morale che si impara; forse che il sonno paga o forse che non tutti i mali vengono per nuocere... non so, forse meglio se ve la trovate voi, io posso solo dire che questo viaggio è stato incredibile e che nonostante io fossi l’unica ragazza non mi hanno fatto mai sentire a disagio (anche perché avevo imparato a pensare come loro) e che questo racconto non potrà mai descrivere alla perfezione il vero viaggio. Solo di una cosa posso essere sicura; il prossimo anno ci andrò all’Heineken Jammin Festival, sperando che sia ad Imola, e spero di nuovo con Bud, Shak, Nello e Giaino! Maggy



La prima puntata


La seconda puntata



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