mercoledì, agosto 27, 2008

IL PEGGIOR CIECO è COLUI CHE NON VUOL VEDERE

Dopo anni trascorsi tra alti e bassi, su e giù per un paese chiamato Italia, lontano, molto lontano da quelle che sono le mie origini, torno nella terra di mezzo, vergognandomi di non sentirmi parte del posto dove sono nato e cresciuto. Io che ho sempre odiato e cercato di abbandonare il mio paese, la mia casa, Capistrello.
In cerca di un qualcosa di positivo in questo luogo mi appendo all’unica cosa che mi permetta di riscoprire cultura, radici e concetto di comunità: L’ARZIBANDA.
Un gran festival popolare, forse l’unica risposta al continuo malessere che imperversa tra i giovani.
Ecco riscoprire persone che sono state etichettate negli anni, vecchi e giovani che ancora credono di poter vivere in un posto migliore, che cercano risposta a quello che è la condizione dell’essere umano nella società di oggi, che cercano soltanto di vivere e far vivere, che credono ancora nell’amicizia e nel rispetto.
Sì, ho trovato quello che speravo di trovare, c’è ancora gente così a Capistrello e ne sono fiero.
Ancora adesso le uniche parole che posso dir loro sono “Grazie di cuore e continuate così”.
Bene, come ogni cosa che si rispetti, ci sono lati positivi e negativi, cose belle e cose brutte. E dopo aver parlato delle cose belle arriva anche il momento di parlare di quelle povere e, oserei dire, squallide di questo posto.
Qui molte persone sono cieche che camminano e che non vedono mai oltre il proprio naso.
Le uniche parole che ho sentito dire dagli abitanti sono state quelle di “e però tutti a fare le canne”, “si poteva mettere la polizia a mandare via quei tossici”, come se non fossero i loro figli oppure la società che qualcuno di loro ci ha consegnato, come se queste cose accadessero solo in questo piccolo borgo, in quei giorni di festa, soltanto in quei 4 metri quadrati occupati da un palco.
Nessuno di questi “cittadini” se così si possono ancora chiamare, che mi avesse detto bravi, grandi, fate crescere un poco di gramigna sul “porfido ottocentesco” del centro storico, nulla, le belle parole sono state lasciate soltanto alle persone che venivano da lontano alla ricerca di un messaggio di speranza, cittadini di altri paesi, di altre nazioni, di altri mondi, che con le loro parole tengono acceso quel barlume di speranza che ti fa andare avanti.
Ecco allora che ho deciso di raccogliere delle testimonianze proprio da loro, persone disinibite e libere ma soprattutto che hanno curato la loro miopia e sono tornate a vedere per non essere più CIECHI.
Un messaggio da Tagliacozzo (AQ): Cito orali parole: “Un semplice messaggio dall’ultimo dei cittadini, rivolgendomi all’amministrazione comunale di Capistrello passata e presente, li definisco MAESTRI DEL NULLA, VOI AVETE LA CAPACITA’ DI RIMANERE INERMI, VISTO CHE LE CRITICHE NON VI SMUOVONO, QUESTI VOI SIETE. E’ PIU’ FACILE CHE UN CAMMELLO ENTRI IN UNA CRUMA D’AGO CHE L’AMMINISTRAZIONE DI CAPISTRELLO SI ASSOCI E PROMUOVA L’ARZIBANDA”. Giorgio il lupo solitario.
Una domanda da una ragazza di Avezzano, di Firenze e di Roma: Cito orali parole: “Come mai quest’anno oltre la musica, l’ottimo cibo, il teatro, la cultura, l’arte, etc... non c’erano cantine ed esposizioni lungo il centro storico?”.
Cosa rispondereste voi altri?...siamo in una comunità a maggioranza cattolica, dove ognuno dovrebbe aiutare l’altro, o quantomeno apprezzare ed incitare l’altro a fare di meglio, NO non funziona così qua, in questo posto ci sono maestri dell’invidia che invece di contribuire al miglioramento, fanno la guerra. Ne potrei trascrivere a migliaia di testimonianze ma bastano queste e nonostante tutto dico a tutto il mondo ancora una volta che sono fiero di essere nato a “Capistrello” e che indosso un bel paio di occhiali, anzi 4 per l’esattezza.
Il vostro MP

24 commenti:

Anonimo ha detto...

ma tu apprezzi tutte le altre attività che fanno a Capistrello?

Anonimo ha detto...

ad esempio?

--
Nome:Matteo
Cognome:Piccinini

e tu?

Anonimo ha detto...

Una preposizione e un sostantivo che, se pure non annientano del tutto, sminuiscono di brutto le parole che hai usato, Matteo. Non ci conosciamo, ma ti immagino giovanissimo, e spero dotato di sufficiente spirito auto-critico (quello critico non ti manca, a quanto vedo) da accettare una -benevola!- accusa di parzialità. "Arzibanda" è sicuramente "una" bella manifestazione, probabilmente una delle migliori intuizioni degli ultimi anni (in un ambiente dove le buone idee non mancano, semmai manca la capacità e la costanza per farle crescere e durare), ma non è "la" manifestazione alla quale tutti, indistintamente devono riconoscere la supremazia assoluta... solo perchè piace a te! Sono un estimatore di "Arzibanda", anche se negli ultimi 2-3 anni vivendo fuori non sono riuscito a frequentarla assiduamente come invece ho fatto nelle prime edizioni -però il mio contributo in soldini l'ho dato anche quest'anno-, ma questo a me non impedisce di notare che altre manifestazioni hanno uno spessore, e anche -perchè no?- una attenzione da parte della popolazione del paese superiori. E questo non vuol dire automaticamente che la gente di Capistrello sia un ammasso di beceri congiurati, che "non capisce" lo spirito di "Arzibanda". Una manifestazione che nasce per essere "di nicchia" d'altronde, non dovrebbe aspirare al consenso "nazional-popolare": fin dall'inizio, i generi musicali e le altre proposte di intrettenimento/riflessione messe sui palche del Ricetto sono stati alternativi a quelli consueti (leggi: dei vari comitati feste), e questo comporta automaticamente la drastica riduzione del numero degli spettatori. Succede solo in quel ricettacolo di ignoranza dal quale tu -mi sembra di capire- vuoi fuggire? Mha, per l'esperienza che ho io le cose non stanno proprio così: vivo a Roma da anni, e ricordo serate di musica jazz e fusion delle varie estati romane con 40-50 persone a fare da pubblico (a Roma! e in pieno centro, non al Tufello), in un turbinìo di gente indifferente che girava per i soliti stand a bere e a comprare oggettini "etnici" insulsi. E frequento regolarmente le biblioteche comunali: ai concerti di musica classica, o alle letture con gli autori di romanzi e poesie vedo sempre sedie vuote in sala (e parliamo di biblioteche con bacini di utenza di 150-200.000 persone). Cosa voglio dire? Che se la proposta è "facile", banale, anche volgarotta (le chiappette delle Miss Italiette, per sintetizzare) è più probabile che il pubblico accorra numeroso; altrimenti no. E questo vale anche per "Arzibanda", che "non cerca" un pubblico di massa: o meglio, in teoria vuole essere aperta a tutti, ma in pratica è intrinsecamente preclusa a molti (lascio a te il guidizio qualitativo sulle persone che ci vanno e quelle che se ne tengono alla larga). Poi (ma questa è solo un'opinione "accessoria"), visto e considerato che la festa si fa anche grazie ad una questua in giro per il paese, forse bisognerebbe trovare il modo per essere un pò meno indifferenti al gusto medio della gente. Vedi, il tuo discorso sarebbe stato perfetto se non lo avessi limitato a "Arzibanda", ma esteso -che so-al Festival internazionale della fisarmonica, o alla Rassegna (internazionale pure questa!) del folklore; la stessa indifferenza o le stesse critiche mosse alla tua festa del cuore toccano a molte altre manifestazioni (lo sai in quanti eravamo a sentire le atmosfere jazzistiche della fisarmonica di Paolo D'Ascanio? 24!) che decine di persone di Capistrello si affannano a mettere su, infischiandosene delle chiacchiere di tutti. Poi, è chiaro che se uno riduce "Arzibanda" solo alle canne, se vede solo quelle, è un povero idiota (e la sociologia da bancarella lasciala stare, non fa onore alla tensione ideale del tuo discorso). "Arzibanda" è l'empireo, e il resto viaggia sottotraccia? Forse è così per te, ma non lo è oggettivamente. Lo sai chi ha organizzato il primo concerto jazz (parlo degli ultim1 10-15 anni) a Capistrello? L'AVIS: l'avresti detto? E in prima fila, a sentire, c'erano alcuni di quelli che l'anno dopo, diedero il via a "Arzibanda". Negli anni '77-78 (non so se eri già nato) per il paese girava un giornalino (non si chiamavano ancora "fanzine"...) stampato col ciclostile, che si chiamava "Jo cianteglio", lo scrivevano 4-5 ragazzotti minorenni, e ci andava giù anche duro; ebbene, lo realizzavano tetri ribelli del sistema? Acqua! Erano gli scout! Sto cercando di farti capire insomma, che, a Capistrello come ovunque, non ci sono solo il bianco ("Arzibanda" per te) e il nero (tutto il resto), ma mille sfumature di grigio. Però, per scorgerle e distinguerle, non bisogna portare sul naso nessun paio di occhiali colorati. Ad maiora. Gianfranco Ricci

Anonimo ha detto...

Ciao Gianfranco,

ho capito chi sei e mi fà piacere sapere che sei il mio vicino di casa...probabilmente in questo momento non ricordi chi sono...comunque apprezzo e rispetto il tuo commento innanzitutto perchè è il tuo parere e soprattutto per la firma.Grazie.

Gia:..."Arzibanda" è sicuramente "una" bella manifestazione, probabilmente una delle migliori intuizioni degli ultimi anni (in un ambiente dove le buone idee non mancano, semmai manca la capacità e la costanza per farle crescere e durare), ma non è "la" manifestazione alla quale tutti, indistintamente devono riconoscere la supremazia assoluta...

Mat:..sono d'accordo con te...nessuno deve riconoscere la supremazia assoluta...ma quanto meno uno spirito critico come il tuo e non ridursi a commentare con "Arzibanda solo alle canne"...conosco questo paese, e conosco molta gente, qui ci vive un sacco di bella gente...si può dire dallo spirito comune agli arzibandini, infatti ci sono molte altre attività come appunto l'avis, l'agorà...etc...scrittori, poeti...e quant'altro...
Gia:...E questo non vuol dire automaticamente che la gente di Capistrello sia un ammasso di beceri congiurati, che "non capisce" lo spirito di "Arzibanda"...
Mat: io non volevo lanciare questo messaggio...il mio era rivolto a queste persone che continuamente mi fermano per strada e tanto per dire commentano con le solite chiacchiere da bar...senza esprimere il loro punto di vista...positivo o negativo che possa essere...

Gia:...questo vale anche per "Arzibanda", che "non cerca" un pubblico di massa: o meglio, in teoria vuole essere aperta a tutti, ma in pratica è intrinsecamen te preclusa a molti..
Mat:...è vero...e ne siamo fiero di poter parlare dell'apprezzamento al di fuori dei confini di questo paese, della regione, e anche dello stato...e devo dire che quest'anno siamo rimasti sorpresi dai sostenitori accorsi da tutta l'italia...
Gia:...che decine di persone di Capistrello si affannano a mettere su, infischiandosene delle chiacchiere di tutti...
Mat:...anche io me ne infischio delle chiacchiere di tutti...a me non importa...comunque mi fà rabbia...sentir sminuire la voglia di molte persone...e ridurla ad un semplice commento insulso...in questo caso l'arzibanda ma come molte altre iniziative...non politiche ovviamente...

Malgrado tutto Gianfranco ribadisco che sono consapevole che a Capistrello c'è gente come te, come me e forse anche molto migliori di noi...ma non ci raccontiamo stupidaggini, la cosa che a me fa male è sapere che tutto questo è il "rigurgito" dell'invidia...molti ragionamenti, molte parole sono dettate da questo sentimento accecante...che anche la cosa più bella...può trasformare in nulla...questo è quello che regaliamo alle future generazioni come hanno fatto con me etc...questo è un grandissimo problema...è questo quello che da fastidio...c'è un esempio palese...l'antenna telefonica vicino la ferrovia, quanti di noi si lamentano del fatto che i telefoni non prendono, che interno mobile non c'è...che costa troppo etc...e poi che succede, persone che hanno il cellulare 24h in tasca, come sveglia sul comodino...che mandano sms dalla mattina alla sera...scendono in strada a manifestare...e ricevono il consenso di tutti...vedi come siamo messi...con questo non voglio disprezzare la manifestazione di per se...ma i ragionamenti ottusi di molti...ed è per questo che noi anche come italiani siamo i più fessi nel mondo...da queste piccolezze a volte insignificanti...
Forse ho divagato...no so...comunque queste sono le mie prime volte che scrivo...spero di incontrarti presto per parlare con te faccia a faccia.

Grazie ancora Gianfranco continua così...

Anonimo ha detto...

Ciao Matteo, ti rispondo perche mi sento chiamato in causa.
Non mi va di commentare tutta la polemica relativa alle critiche all Arzibanda anche perche riconosco ragioni da una parte e dall altra.
Mi trovi pero in disaccordo riguardo la bella manifestazione contro le antenne e la tua critica latente alle manifestazioni politiche.
Per cio che riguarda la manifestazione, li si lamentava il fatto che fosse un privato a ricevere i benefici dell installazione e non la collettivita che invece ne paga le ipotetiche conseguenze.
Come saprai riguardo l inquinamento elettromagnetico esistono teorie assolutamente divergenti.
Non siamo in grado di affermare con sicurezza che quelle antenne siano dannose per la salute di chi se le trova vicino casa, ma proprio per questo sarebbe stato meglio decidere in assemblea pubblica dove installarle coinvolgendo quindi tutti gli abitanti.
Gli aspetti positivi di queste installazioni invece dovevano ricadere sulla collettivita e non su un singolo privato visto che le conseguenze seppur ipotetiche le pagano tutti.
Per questo io e il circolo di cui faccio parte abbiamo deciso di aderire alla manifestazione.
L` invida non c` entra nulla, forse la paura di qualcuno nel accorgersi che tutto ad un tratto vivere nella propria casa non e` piu tanto sicuro.

Per il resto, credo che anche l arzibanda sia una manifestazione politica, non di partito ma politica.

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Matteo! Li vedi i guasti della differenza d'età? Dei "piccoli" che incontri memorizzi solo il nome, senza associarlo al cognome; e così, pur conoscendoti da vent'anni (+/-), a te non avevo pensato proprio. Sarà l'alzhaimer, le millanta persone incontrate, o i troppi cazzi che mi girano per la crapa pelata? Vabbè: comunque ben ri-trovato, vedo con piacere che sei cresciuto bene. Non devo replicare passo passo a quello che scrivi in risposta al mio post, visto che sostanzialmente sono daccordo con te. Condivido in pieno poi quello che tu individui come il nocciolo del problema: l'invidia! Sta tutto lì, nella rabbia sorda di chi capisce che sei migliore, o che (per lo meno) sei capace di fare cose migliori di quelle che fa lui. E questo, purtroppo, non vale solo per cose tutto sommato secondarie come le manifestazioni di piazza; vale, e pesa e fa male di più, per tutto quello che ti capita nella vita (la fidanzata/moglie, il lavoro, la macchina), e la cosa triste è che l'attacco dell'invidioso ti arriva anche da dove non te lo aspetteresti. Ma ti assicuro che non è una prerogativa capistrellana, è un morbo che si presenta in tutte le comunità umane, ed è una di quelle cose che bisogna cercare di farsi scivolare addosso (pena malattie mentali) tirando dritti per la prorpia strada, forti delle proprie convinzioni e dell'appoggio delle persone che ti amano (poche, di solito); ovviamente, nelle comunità piccole i suoi affetti si moltiplicano (ti farei vivere un annetto nel mio ambiente di lavoro per farti considerare Capistrello un paradiso!). E cambiamo argomento: a proposito di antenne, ma di quella che hanno piantato vicino a Piazza del Ricetto che ne pensi/pensate? L'hanno mimetizzata tanto bene che sembra la rampa di lancio di un missile balistico! Non entro nel merito della vicenda nel suo complesso (impianto, manifestazioni, ecc.), perchè ne so poco o nulla, ma quel "cacazzone" verde pisello piantato lì fa proprio male al cuore. Tutelare/valorizzare il paese vecchio dovrebbe significare anche impedire certi sfregi. A Gino Scatena (mo' non vorrei fare un'altra gaffe, ma credo proprio di non conoscerti, a meno che non ci siamo incrociati alle riunioni per il Centro di Iniziative Culturali -a proposito: che fine ha fatto?- e ora non abbino nome e volto) voglio fare i complimenti per l'ammissione esplicita che "Arzibenda" è "...una manifestazione politica. Non di partito ma politica". L'ho sempre pensato, e questo non mi ha impedito e non mi impedisce di apprezzarla (pur veleggiando in tutt'altri mari politici. Non di partito, ma politici). Però quella politica non sempre è la chiave di lettura migliore per certe cose, soprattutto nelle comunità piccole come la nostra: se Gino (esempio casuale, eh) non aderisse all'AVIS di Capistrello solo perchè il suo presidente attuale è vicino a un partito di destra farebbe un bel gesto di coerenza politica; ma anche una bella, irrimediabile e per lui sminuente cazzata! Insomma, bello che tu dica che "Arzibanda" è una manifestazione politica; ma non dirlo troppo in giro, dai retta a uno che ha bazzicato attivamente l'ambiente nostrano per venticinque anni. P:S.: che bello poter rispondere a due persone che si firmano, evitando la falsità dell'anonimato. Ad maiora. Gianfranco Ricci

Anonimo ha detto...

Ciao Gino,

abbiamo visioni divergenti su questo tema, non biasimo la tua preoccupazione e non volevo essere di offesa per chiunque crede davvero in quella manifestazione.
Come saprai io ci ho lavorato con quelle antenne, le stesse, conosco per filo e per segno da cosa sono composte, sicuramente faranno male, ma devi notare come in ogni parte del mondo ci vivi costantemente immerso nelle stesse onde che tutti dicono nocive, potenze diverse, ma non è che tu stai attaccato alle antenne, ci stai quanto meno a 20 metri.
Io ribadisco che qui è stato un movimento dettato dall'invidia non si faceva che parlare del dazio che riceveva quella famiglia, senza portare casi concreti.
Come mai il Vaticano sta uccidendo un intero quartiere e quelle persone che puntualmente si recano in chiesa non ne ha mai quantomeno parlato.
Come mai?...io questi controsensi non li capisco.
Poi ognuno è libero di pensare come vuole, almeno spero che sia così ancora per molto tempo.
Nonostante tutto mi fà piacere vedere che quell'articolo e i vari commenti ha portato a far riflettere e far uscire critiche ben strutturate.
Per quanto riguarda l'arzibanda non ci siamo affatto.
Io non appartengo a nessun partito politico, ho provato a farne parte e mi sono reso conto che non è per me, insomma me ne infischio e porto avanti le mie idee.
Il problema è che la politica sono chiacchiere, mentre l'arzibanda sono fatti...come disse un mio caro amico, quando voglio ascoltare parole...leggo un libro...

P.S. Con questo non voglio sminuire le tue idee e soprattutto il buon lavoro che fai...che non è da pochi.

MP

Anonimo ha detto...

Ciao Gianfranco,

ah...gli acciacchi della vecchiaia...:-)))..scherzo!!!...si sostanzialmente siamo d'accordo...tu pensa che ho perso un mese fà un ottimo lavoro per questo motivo...
Chiunque ha le sue rabbie...d'altronde il sistema è inquinato...ciò nonostante penso che sia bello fare qualcosa e ogni tanto anche urlare e dire quello che si pensa...ma non per svuotare la "panza" e fare l'ipocrita...ma forse perchè ti rendi conto crescendo che non sei ascoltato...come la mia mente può essere influenzata dai discorsi e le idee di qualcuno...perchè non sperare che le mie parole possano aiutare qualcuno...svegliare qualche coscienza...perchè no...in fondo così funziona...

Per questo penso che è importante mettere avanti la propria faccia...gettare il sasso e non nascondere la mano...questa poca libertà..che noi italiani ancora abbiamo...usiamola...

--

MP

Anonimo ha detto...

vabbè rileggevo i post...dopo...leggete tra le righe gli errori sono voluti...:-))))
Bonanotteeee...
--

mp

Anonimo ha detto...

La sparizione della comunicazione con i fili non è avvenuta in una data precisa.
Sono cose che misteriosamente accadono come la comparsa dei biscotti togo al cioccolato.
Quando ero piccolo al massimo c'erano le reti etacs.
Perchè una cosa va detta: anche se i telefilm erano in bianco e nero c’era sempre una cosa a colori, il cellulare da coatto...Poi sono venute le prove tecniche di trasmissione. Se eri fortunato ti poteva capitare di avere un amico con l’antenna esatta che captava anche internet...
Internet era un vulcano di emozioni...Siti liberi dove i pirati erano cattivi e i coglioni buonissimi e intelligentissimi. Un paradiso elettromagnetico.
Dopo sono arrivate le gsm ed il messaggino Riprova in questo momento in bagno, sono occupato. Le più ambite erano quelle con la canzoncina di gianni celeste e se superavi la prova uditiva potevi affogare dentro il cesso, con la rubrica ti ci pulivi il culo... Al tempo però le comunicazioni avevano un muc
chio di problemi in più ed il meglio, il più rivoluzionario, è stato il 2,5G. Il 2,5G era il vero comunicare da Black Panthers, da Malcolm X.
Il il 2,5G è una cappelata, ma non vale. Il 2,5G quando è arrivato il riflusso, lo hanno abolito. Evaporato, sparito. Uno andava al bar e trovava solo schede per 3G, quelle con dentro gli euri. euri da maggioranza silenziosa. La sinistra calava ed ecco comparire le antenne di Tim che mangia credito pesante. Pesante. Erano tempi difficili. C’era chi si dava alle Vodafone e chi si drogava con Wind che si trovavano solo nei grandi comuni.
Poi il miracolo. Un giorno, al Circolo Gramsci, preso dallo sconforto per avere scoperto che esistono le Le antenne a Capistrello, ho gettato l’occhio dietro a tutti i possibili mali. Le onde elettromagnetiche erano tornate. Strano che l’Unità non avesse detto niente. Alle Antenne di Capistrello e a tutti i compagni caduti bisognerebbe dedicare una piazza davanti al comune.

Anonimo ha detto...

La sparizione della comunicazione con i fili non è avvenuta in una data precisa.
Sono cose che misteriosamente accadono come la comparsa dei biscotti togo al cioccolato.
Quando ero piccolo al massimo c'erano le reti etacs.
Perchè una cosa va detta: anche se i telefilm erano in bianco e nero c’era sempre una cosa a colori, il cellulare da coatto...Poi sono venute le prove tecniche di trasmissione. Se eri fortunato ti poteva capitare di avere un amico con l’antenna esatta che captava anche internet...
Internet era un vulcano di emozioni...Siti liberi dove i pirati erano cattivi e i coglioni buonissimi e intelligentissimi. Un paradiso elettromagnetico.
Dopo sono arrivate le gsm ed il messaggino Riprova in questo momento in bagno, sono occupato. Le più ambite erano quelle con la canzoncina di gianni celeste e se superavi la prova uditiva potevi affogare dentro il cesso, con la rubrica ti ci pulivi il culo... Al tempo però le comunicazioni avevano un muc
chio di problemi in più ed il meglio, il più rivoluzionario, è stato il 2,5G. Il 2,5G era il vero comunicare da Black Panthers, da Malcolm X.
Il il 2,5G è una cappelata, ma non vale. Il 2,5G quando è arrivato il riflusso, lo hanno abolito. Evaporato, sparito. Uno andava al bar e trovava solo schede per 3G, quelle con dentro gli euri. euri da maggioranza silenziosa. La sinistra calava ed ecco comparire le antenne di Tim che mangia credito pesante. Pesante. Erano tempi difficili. C’era chi si dava alle Vodafone e chi si drogava con Wind che si trovavano solo nei grandi comuni.
Poi il miracolo. Un giorno, al Circolo Gramsci, preso dallo sconforto per avere scoperto che esistono le Le antenne a Capistrello, ho gettato l’occhio dietro a tutti i possibili mali. Le onde elettromagnetiche erano tornate. Strano che l’Unità non avesse detto niente. Alle Antenne di Capistrello e a tutti i compagni caduti bisognerebbe dedicare una piazza davanti al comune.

Anonimo ha detto...

La sparizione della comunicazione con i fili non è avvenuta in una data precisa.
Sono cose che misteriosamente accadono come la comparsa dei biscotti togo al cioccolato.
Quando ero piccolo al massimo c'erano le reti etacs.
Perchè una cosa va detta: anche se i telefilm erano in bianco e nero c’era sempre una cosa a colori, il cellulare da coatto...Poi sono venute le prove tecniche di trasmissione. Se eri fortunato ti poteva capitare di avere un amico con l’antenna esatta che captava anche internet...
Internet era un vulcano di emozioni...Siti liberi dove i pirati erano cattivi e i coglioni buonissimi e intelligentissimi. Un paradiso elettromagnetico.
Dopo sono arrivate le gsm ed il messaggino Riprova in questo momento in bagno, sono occupato. Le più ambite erano quelle con la canzoncina di gianni celeste e se superavi la prova uditiva potevi affogare dentro il cesso, con la rubrica ti ci pulivi il culo... Al tempo però le comunicazioni avevano un muc
chio di problemi in più ed il meglio, il più rivoluzionario, è stato il 2,5G. Il 2,5G era il vero comunicare da Black Panthers, da Malcolm X.
Il il 2,5G è una cappelata, ma non vale. Il 2,5G quando è arrivato il riflusso, lo hanno abolito. Evaporato, sparito. Uno andava al bar e trovava solo schede per 3G, quelle con dentro gli euri. euri da maggioranza silenziosa. La sinistra calava ed ecco comparire le antenne di Tim che mangia credito pesante. Pesante. Erano tempi difficili. C’era chi si dava alle Vodafone e chi si drogava con Wind che si trovavano solo nei grandi comuni.
Poi il miracolo. Un giorno, al Circolo Gramsci, preso dallo sconforto per avere scoperto che esistono le Le antenne a Capistrello, ho gettato l’occhio dietro a tutti i possibili mali. Le onde elettromagnetiche erano tornate. Strano che l’Unità non avesse detto niente. Alle Antenne di Capistrello e a tutti i compagni caduti bisognerebbe dedicare una piazza davanti al comune.

Anonimo ha detto...

we Kappler, la manifestazione era soprattutto contro la gestione della cosa.
Visto che non si sa con certezza se siano nocive e visto che le eventuali conseguenze riguardano tutti sarebbe stato meglio far ricadere anche i benefici sulla collettivita`.

G.S.

Anonimo ha detto...

Amo lo spessore della scialpa che con cura e pazienza mia nonna si apprestava a cucirmi,perchè voleva che io mi riparassi dal freddo,anke se era sempre pronta per il mese di agosto,ma a distanza di anni è ancora pronta a proteggermi. Non amo invece le sottilezze firmate dolce e gabbana,però quelle che dopo dieci giorni nn sapevo più cosa farne,quelle che svuotavano le tasche di mio padre, quelle che servivano solo per farmi sentire diverso,per farmi sentire bello!!ma la bellezza spesso vive nelle diversità e questa sensazione è stata la mia prima esperienza con la libertà,con la quale spero possa condividere molti figli...si è liberi, rispettando le diversità altrui..JackSparrow

Anonimo ha detto...

quelle che servivano solo per nn farmi sentire diverso--Js

Anonimo ha detto...

Il Buon Capitan Sparrow vi saluta, per inoltrarsi nel più fantastico dei viaggi... udite udite..Quello nel mondo dei sogni!!!

Anonimo ha detto...

Salutatemi il mio bel paese..notte

Anonimo ha detto...

Da una semplice domandina di un povero anonimo e falso è scaturita questa bella discussione, solo che mi pare sia un pò degenerata. Tra Jack Sparrow e i pirati dei Caraibi non si ci capisce più niente!

Ciao

Anonimo ha detto...

Carisssimo professore, o meglio,alla napoletana maniera..o professore!!!! ma tu che ne sai dell'amicizia..di nuovo ..l'incomprensibile e sempre presente..capitan Sparrow..notte o professore!!

Anonimo ha detto...

e poi se un giorno dovessi darti i sottotitoli,anke se nn è mio compito, basta chiedere..e udite, udite..anke a noi piace volare..o professore!!!

Anonimo ha detto...

we jack alla napoletana style 'o professò 'e ro cazz...e poi la cosa più bella e proprio questa...riderci sopra...ahah

--
MP

...chiedi a settantasette se non sai come si fà...1, 2,

Anonimo ha detto...

Ciao Gino...certo...capisco...ma perchè solo ora visto che ci sono a capistrello da ventanni...un dscorso si poteva fare per la deturpazione del teritorio...e quindi camuffarle come ne ho viste al nord...irriconoscibili...comignoli, pini...etc...poi ripeto voi avete svolto un lavoro che ritenete utile...e non vi biasimo...però molti partecipanti..."sanno il fatto loro"...io non voglio attaccare chi e sceso in piazza con senso...MA...quelle persone che si accadono a cazzo di cane...per una cosa che poi è impossibile da immobilizzare capisci...come potrai insegnarmi quanti di loro mi parlano di inquinamento elletromagnetico...cose del genere e poi vanno contro le pale eoliche...tanto per dire...oppure perchè non si scende in piazza per non so una raccolta differenziata...o per la svendita della discarica...cose così...no chiacchieriamo e basta come se fossimo tutti politicanti, bada bene me compreso...non me ne tiro fuori...

“simm’ tutt’uno ...salvamm’ o munno..."

Per jack

Ciao Jack...semmai se dice "'o professore 'e ro cazz"...

Anonimo ha detto...

OK...accetto le vostre dritte...o professore'e ro cazz..perdonatemi ma pur abitando con napoletani, ho ancora molto da imparare..ahahah

Anonimo ha detto...

cmq ho già iniziata la mia paris da bar.....tutte ste qualifiche per niente, me rcomando capisco gli impegni,ma non refacemo solo chiacchiere...nello e bud attendono..andategli incontro che se lo meritano, anke perchè almeno avrò il piacere di potervi rivedere..e forse nn è poco.JS