mercoledì, agosto 27, 2008

NEI SOGNI MI AGITO

Non ho mai approfondito troppi temi, ho sempre aspettato il momento in cui la verità mi si palesasse avanti, con forme ogni volta diverse, immagini ogni volta più visionarie. Andargli incontro per me voleva dire adeguarsi al resto delle persone che amano considerare il grande mistero religioso come ultimo ed unico impegno improrogabile dell’uomo. Come se avessero un conto in sospeso, ed ogni tanto ricordassero al grande occhio la loro posizione e si mostrassero obbedienti e attenti. Tu non sei in grado di compiere sempre quello che vuoi, tu non sarai mai il gufo su quel ramo, ciò che è straordinario non ti compete. Si va bene non chiedo di avere poteri, forze innate, emozioni grandiose. Io vivo di sogni nei sogni mi agito, nutro i miei giorni di desideri vivo le mie ore di piaceri. E tutto questo mi è dato solo ed esclusivamente da me, nessuno oltre me può deciderlo o togliermelo. Allora continuo a non capire come sia possibile: riverenze, amore, rispetto, attenzioni, invocazioni, prostrazioni, devozioni. Forse sì, qualcosa deve essere pur caduto su questa terra, messo radici, tentato rivoluzioni, carico di grandi ambizioni e pieno di sogni candidi, grandiosi, utopistici. Ma definire suo padre troppo grande da essere uno di noi, sarebbe sì elogiare Maria, metterla al di sopra di tutto, ma non sarebbe allo stesso tempo anche considerare l’uomo indegno di poter essere suo padre? A me piace vederlo come un vecchio Che Guevara, intento a cambiare il mondo, volenteroso, dotato di grande carisma, lottatore instancabile, eroe caduto per i suoi sogni. Lo venererei per questo, starei ore ad ascoltare le sue storie fatte di pace, uguaglianza, passioni libere, penderei dalle sue labbra e immaginerei con lui il mondo che si auspicava di creare. Ma poi, troppo è stato detto e troppo è stato fatto. Nessuno si è mai soffermato sul perché! Con la speranza di aver stuzzicato la vostra curiosità e di ricevere il vostro parere, è qui che stasera mi fermo io.
Discostu

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