sabato, settembre 01, 2007

EcoMmascari

“Stupito-Perplesso” sono le sensazioni più comuni quando si hanno di fronte obbrobri come gli ecomostri. Tristemente famosi in ogni angolo del Belpaese, lentamente iniziano a cadere e ad essere demoliti. Nel nostro paese, terra di geni e di svelti, non poteva mancare a rappresentanza sindacale, uno degli ecomostri più brutti e stupidi che il genere umano abbia prodotto. Tal Ostello della gioventù, costruito ormai da più di due lustri, abbandonato per più di due lustri ed ora in restauro. Una costruzione cementizia piramidale di rara bruttezza, inguainata da cima a fondo, incastonata nel bellissimo verde delle nostre montagne. Ricordo ancora le proteste di molti cittadini ai tempi della costruzione, io allora ero solo un bambino ma impressa nella mia mente è rimasta la passione di quella gente che cercava in ogni modo di (impedire) non permettere l’inizio dei lavori. Lo avevano predetto, sapevano che sarebbe finita così… ma sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine che, come spesso accade, hanno dovuto trattare da criminali persone che protestavano senza violenza ed in maniera civile. Ma questa è storia vecchia, i problemi di allora sono rimasti, l’Ostello della schifezza è andato in malora, abbandonato fino al nuovo restyling. Eccola la genialata, l’ecoMmascaro va restaurato ed affidato in gestione magari ad un non capistrellano, la motivazione è semplice: sarà una svolta epocale per tutti noi, ci cambierà probabilmente la vita, era quello di cui il paese aveva bisogno. Scusate mi sto quasi commovendo al solo pensiero. Già, l’Ostello è una di quelle necessità che vanno risolte in tempi brevissimi, il fiore all’occhiello dell’unico paese montano d’Abruzzo che nel suo territorio non ha zone parco o riserva per paura di non poter più mangiare due bistecche di pecora d’estate in altura… la forza dell’altruismo e del rispetto della natura. Staremo ancora a vedere, vigileremo, la mia proposta che è di tanti è di abbattere quella schifezza e bonificare l’area evitando anche problemi futuri di smaltimento. Vorrei sottolineare che non mi interessa attaccare giunte comunali o schieramenti politici, non so chi abbia deciso il restauro, non voglio neanche saperlo, vorrei solo che il buon senso e la correttezza fossero patrimonio cittadino e che le risorse siano impiegate per questioni di priorità assoluta e non per qualcosa di cui ci dobbiamo vergognare. Purtroppo, qualcosa mi dice che la storia si ripete… Ripetutamente!!! Sappiamo tutti come nel nostro paese, i fondi ed i finanziamenti siano sempre stati ben impiegati… famosi sono i bagni estivi ed invernali nella olimpionica piscina comunale, un vanto per il paese che ha valicato i confini dell’Abruzzo, ho ricevuto personalmente una mail della Manudou in cui spiegava di voler lasciare Torino per allenarsi nella nostra splendida piscina. E che dire del bocciofilo, un gioiello di funzionalità, voluto fortemente dai giovani di Capistrello che stanchi di allenarsi nei centri dei paesi vicini, dopo anni di lotte serrate sono riusciti ad ottenerlo. Io ho un progetto migliore, costruiamo un aeroporto nei piani palentini e visto che il traffico sarà indubbiamente poco, potremmo usarlo anche come kartodromo ed autodromo… sono un genio più di tutti quelli che hanno avuto ste belle pensate vero? Insomma, potrei continuare, ma rimando alle prossime puntate, per gentilezza e cortesia. A differenza di molti che vogliono bene solo a se stessi, io voglio bene al mio paese, ma se non imparate a centrare la tazza quando cagate o se non portate a casa ‘a munnezz’ quando andate in montagna, siete voi gli idioti e non chi raccoglie la propria merda e quella degli altri. Fajoint

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe il rifugio della regnetta?

Anonimo ha detto...

Penso che era finalmente ora rimetterlo a posto e magari darlo in gestione ad un'associazione o cooperativa giovanile. Potrebbe diventare un bellissimo luogo di incontro. Non capisco le critiche.
Grazie

Anonimo ha detto...

Penso che un giusto restauro ed una seria gestione nn porterà mai il futuro ostello a colmare il danno, poichè irreparabile,che la sua costruzione apportò in quella parte di paradiso terrestre che in molti, ancora oggi,nn riescono ad apprezzare per quello che è.Come si fà a costuire sul paradiso?spero che chi sia arrivato a capire il "come si fà",mi sappia anche dare una risposta al significato della parola "paradiso".Perchè la renga,per noi che l'apprezziamo per quello nn dice con le parole e sopattutto con i guadagni,è la nostra immagine del paradiso.Un saluto,cyberspace

Anonimo ha detto...

Ma magari puoi parlare solo dell'estetica del rifugio, per noi Capistrellano è facile parlare di ecomostro perchè se ci facciamo male quando andiamo a mbriacarci alla regna possiamo sempre scendere giù e tornare al caldo della nostra dimora; ma se invece capita a uno di fuori? è risaputo che per qualsiasi problema ogni motagna deve avere il suo rifugio.

†LuCiFuGo†

Anonimo ha detto...

Nel sito "Fuori Contesto" si sponsorizzano addirittura pale eoliche sui monti. Ma come mai avete idee così diverse del "Paesaggio" e della natura?
Ma le pale eoliche non sono peggio del rifugio? Mahh!
Grazie

Anonimo ha detto...

innanzitutto le pale eoliche anche se non bellissime potrebbero essere d'aiuto + del rifugio visto l'inquinamento che ci circonda...e poi parliamoci chiaro se almeno fosse stato funzionante il danno sarebbe stato sicuramente minore..... invece no! oltre il danno la beffa!!! è normale che la gente si senta presa in giro e critichi, sporatutto xkè, all'epoca della sua costruzione venne offerto gratis dall'anas il casolare appena più avanti ma invece no chi era al potere in quel tempo x speculare sugli appalti ne fece costruire uno nuovo e neanche ecocompatibile...credo comunque che nemmeno all'autore di questo articolo dispiaccia se sulla renga venga costruita una struttura ecocompatibile in cui poter sostare ma a lui come a me e a molti altri preme di più che alla renga venga data la giusta protezione e il giusto rispetto che merita da chi di dovere!!!!!infine x rispondere a lucifugo sulla piana ci sono due rifugi se non tre x ripararsi la notte e poi non è + pericoloso riscendere in macchina ubriachi a capistrello che restare a dormire in tenda?????e poi questo non toglie che quella specie di piramide di cemento e guaina è veramente terrificante e va abbattuta(x abbatterla servono soldi!) e ricostruita secondo criteri migliori (altri soldi!) e allora mi chiedo: questi soldi dove stanno?????
fagiolina

Anonimo ha detto...

......Banalità a raffica cara fagiolina....

Anonimo ha detto...

Ma infatti io ho solo sottolineato la funzionalità di un rifugio perchè è evidente che come struttura fa pena.. Il problema è che toglierlo di mezzo costa più di quanto si pensi e con i problemi che ci sono oggi nel paese non mi pare proprio il caso..

†LuCiFuGo†

Linea Gotica ha detto...

a breve pubblicherò gratuitamente sul web un libro sul processo per Mafia a Dell'Utri e l'origine delle fortune di Berlusconi. Sarà un file Pdf, scaricabile liberamente, si siete interessati fatemi sapere.

Anonimo ha detto...

Per ciò che riguarda le pale eoliche vorrei che fosse chiara una cosa.
Noi siamo contro le installazioni eoliche per come sono state gestite fino ad oggi (impatto visivo a carico dei comuni e guadagni nelle tasche dei privati).
La nostra proposta prevede, nel caso si concretizzi il progetto, la creazione di una società composta dai comuni come detentori della quota di maggioranza, in modo da rimpinguare le casse comunali con delle entrate che possano poi essere destinate per rendere finalmente ai cittadini dei servizi efficenti.
L' unico aspetto negativo, l' impatto visivo, è controbilanciato in questo modo dai vantaggi che potrebbero derivare dallo sviluppo del progetto (includo oltre all' aspetto economico anche quello ambientale derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili).
Questo il rapporto costi-benefici dell' eventuale impianto.

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

C/A Gino Scatena.
Un piccolo contributo ed informazioni utili da un amico(non ti conosco ma prima o poi...).
1)Esiste un "piano" regionale per l'eolico. Non prevede "pale" dalle nostre parti.
2)Prova a vedere quanti progetti di "pale" sono stati bocciati solo l'ultimo anno in regione. Solo quelli "ufficiali" di Toto(airone autostrade ecc.) mi sembra siano di 4 impianti....e tu sai quanto Toto è "amico" dell'attuale maggioranza. Beh, se non lo sai è moolto amico.

Certo, non voglio scoraggiarti, però la lotta "contro" i mulini a vento è veramente ardua. Il Don insegna.
Un saluto

Anonimo ha detto...

guardati www.fuoricontesto.blogspot.com prima di dire che non si puo fare...

i progetti di toto erano tutti compresi nel parco sirente-velino cioè una zona vietata, i punti da noi individuati si trovano in una zona critica e non vietata il che è molto diverso.

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Ripeto: Esiste un "piano" regionale per l'eolico. Non prevede "pale" dalle nostre parti.
Grazie

Anonimo ha detto...

...non ho detto che non si può fare.
Non mettermi parole in bocca.
Grazie

Anonimo ha detto...

Forse non ne sono al corrente, fammi capire, di quale piano parli? cosa intendi per "non prevede pale dalle nostre parti"?

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Vedo che non rispondi, l' unica pianificazione regionale sull' eolico è rappresentata dalle linee guida approvate a Settembre, pubblicate anche su "Fuori Contesto".
Sarebbe meglio non parlare solo per sentito dire...

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Caro Gino Scatena. Ad oggi tutta la Valle Roveto, compreso Capistrello sono esclusi dai comuni "probabili" per l'eolico. Non mi interessa che tu ci creda o no. Sappi che ci sono dei "fatti" che non si scrivono nelle linee guida o via dicendo ma che comunque sono "fatti" e non parole. Avrai o no un referente di partito addentro le questioni ambientali. Mi sembra che il tuo partito sia al governo in regione. Prova a chiedere, saprai cose a riguardo. Ma non solo riguardo l'eolico. C'è di molto peggio in giro. Se poi, a precisa richiesta, non riferiscono nulla, bisogna chiedere come mai siete al governo.
Non voglio essere polemico, scusami se lo sono.
Ne riparleremo a breve. Forse non di eolico.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Continui a ripetere che non siamo tra i comuni "previsti" o "probabili" ma non argomenti la cosa. Ufficialmente i vincoli per gli impianti eolici sono solo quelli previsti dalle linee guida, poi tu mi parli di "fatti che non si scrivono", per il momento le linee guida sono un fatto e le tue solo parole.
Comunque, anche se rimango della mia idea, sono disponibile a qualsiasi tipo di confronto sull' argomento.
Emergi dall' anonimato, magari fermami per strada e parliamone.

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Solo alcune considerazioni per Gino Scatena. Premetto che, personalmente ed in generale, non sono contrario a tale tipo di impianto. Anzi, ambientalmente sono tra i più “sostenibili” e, forse, auspicabili. Non mi interessa nessuna visione “partitica” dell’argomento.
Detto questo faccio alcune osservazioni riguardo il caso specifico.
L'area da te proposta per la realizzazione del Parco Eolico risulta essere posizionata, come ben sai, tra l’area di salvaguardia dell’Orso Marsicano e l’area relativa alla Riserva Naturale Regionale Monte Salviano. Tra le due aree risulta esserci l’area IT7110 092 Monte Salviano. Quindi entrambi i siti da te individuati risultano in tale area. Oltre ciò bisogna ricordare che il PRP(Piano Regionale Paesistico) per tale zona considera tutto il versante del Comune di Luco dei Marsi come Zona A, precisamente A2 Conservazione Parziale(Vado a memoria ma penso di non sbagliare), mentre il versante Capistrellano ricade in Zona C. (Le Norme Tecniche di Attuazione sono disponibili sul sito della Regione, per le cartografie mi sembra più difficile, ma puoi verificare). A ciò si aggiungono le difficoltà relative all’impatto paesaggistico relativo al posizionamento su un crinale. L’unità geografica tra le aree descritte denota particolare sensibilità del sito, e del sito in relazione alle aree limitrofe protette. Ciò porta a definire un “corridoio ecologico” importante seppur “di margine” l’area in questione. Ti ricordo che un Parco Eolico oltre alle “pale” prevede altri impianti. Basta pensare alle strade di accesso ed alle strade di servizio, alla rete elettrica di allaccio con tutto ciò che ne è a corredo. La zona, presenta versanti abbastanza ripidi e, quindi, la sola realizzazione della strada di accesso sarebbe già di per se difficoltosa(non dal punto di vista meramente tecnico).
Tralasciando le informazioni relative alle “Linee Guida” per l’eolico, le informazioni(diciamo così) ufficiali, ufficiose o quant’altro di ciascuno, il divieto assoluto o relativo della realizzazione dell’impianto, sarei indotto a pormi una domanda:
E giusto fare un “Parco Eolico” in quella zona?
Nulla di polemico ma solo un invito a riflettere.
Grazie

Anonimo ha detto...

Innanzi tutto mi scuso per le frecciatine precedenti ma credevo di avere a che fare con le solite critiche gratuite e infondate.

Cerco di seguire i punti da te elencati.
L' IT7110 092 Monte Salviano, come saprai,rientra tra i siti di interesse comunitario (s.i.c.), in questo caso c' è l obbligo di fare opportuni rilevamenti per verificare la presenza di specie protette nell' area.
Verificata l' eventuale assenza di tali specie questo tipo di vincolo sarebbe superato.
Per ciò che riguarda il PRP credo, ma la cosa va verificata, che chi ha indicato le zone vietate agli impianti eolici abbia tenuto conto anche di questo aspetto.
Comunque,anche riguardo tutti gli altri problemi tecnici che evidenzi, una volta presentato il progetto,starà alla regione giudicarne la fattibilità.

Personalmente non vedo nessun problema nel realizzare l' impianto in quell' area, siamo fuori dalla zona dell' orso e comunque la regione è possibilista anche nei confronti di eventuali impianti nelle zone periferiche delle macroaree B, questo mi fa pensare che si siano tenuti piuttosto larghi nel tracciare i confini di queste aree.
Il parco del Salviano da quanto ne so è stato istituito per la conservazione della flora presente all' interno dei suoi confini e non credo venga disturbata dalle pale eoliche.
Se i comuni si mettessero d' accordo nel gestire l' intero impianto basterebbero 4 o 5 pale per ottenere grandi risultati e ridurre l ' impatto visivo.

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Cerco di chiarire alcune ineesattezze o semplici dimenticanze che emergono dalla nostra corrispondenza. Vado a braccio, scusami se tratto argomenti di varia natura o già trattati ma ho poco tempo a disposizione per rileggere le cose dette.
L’Abruzzo è ai primi posti per produzione di energia eolica in compagnia esclusiva di regioni del sud. Mi chiedo il perché anche se ho le mie risposte, negative e/o positive che siano.
L’impianto di cui parliamo rientrerebbe tra quelli di “Grande Taglia”. Premetto che la collocazione degli impianti in quei luoghi andrebbe verificata tecnicamente attraverso un’analisi costi benefici (naturalmente anche ambientali) che dipende molto dai dati di vento e dalla potenza delle pale, direttamente collegata al numero di pale e, quindi, alla grandezza del sito di giacenza degli impianti. Supponiamo che ciò sia stato fatto ed il luogo risulti ideale.
Tali tipi di impianto hanno bisogno delle opere di viabilità, di allaccio, di stoccaggio ecc.
L’area da te indicata(come più volte detto) rientra in una zona SIC. Se ne deduce che rientra nelle aree dette “Critiche”. Come citi nell’ultimo scritto le Linee Guida (linee guida e non articoli di legge)prevedono per tali aree il monitoraggio di un anno (…), lo studio di inserimento paesaggistico ecc secondo normativa vigente. Questo, però, oltre agli adempimenti ambientali. Mi spiego(forse ne sei già al corrente, sicuramente in buona parte). Tali impianti, come specificato dalla normativa regionale sono soggetti ad autorizzazione unica. Tale autorizzazione unica deriva anche (e soprattutto)dalle risultanze dello SIA. Trovandoci in un’area SIC, oltre allo SIA va redatta una Valutazione di Incidenza specifica per il SIC. Tale valutazione può rientrare nella procedura di VIA(che-per chi non lo sapesse- è la Valutazione di Impatto Ambientale cioè la Valutazione da parte dell’organo competente-in questo caso leggasi Regione- dello SIA che viene redatto dal proponente l’impianto) ma è comunque un documento a se. Tale Valutazione di Incidenza valuta(o almeno dovrebbe), appunto l’incidenza del progetto sul sito SIC. Quello che è possibile dire, in mancanza di dati, analisi mirate e rilevamenti tecnico-scientifici, è che l’areale di giacenza del Parco Eolico occuperebbe buona parte dell’area del SIC, compromettendo l’essenza stessa del SIC. Ciò non vuol dire che NON si può fare, ma porta a dire che, ambientalmente, è quantomeno inopportuno il luogo scelto. Con ciò voglio solo invitare a riflettere con tranquillità riguardo ogni scelta importante per il territorio, precisando che, personalmente, non sono affatto contrario tali tipi di impianti.
Grazie


P.S. Potrebbe interessarti questo documento(http://urbanistica.regione.abruzzo.it/AreeProtette/sic-zps/SIC/SIC-92.pdf) relativo al SIC in questione.

Anonimo ha detto...

Noto con piacere che sei piuttosto informato al riguardo.
Da quanto ho capito dal documento che mi hai consigliato il SIC è stato istituito per la protezione di un tipo di pesce, un tipo di rettile e alcuni tipi di piante.
Se veramente sono solo queste le specie che hanno reso possibile l' esistenza del SIC andrebbe verificato l' impatto che un impianto eolico potrebbe avere su questi animali e piante.
In questo modo si potrebbe esprimere un parere sul peso ambientale dell' impianto.

Hai ripetuto piu volte di essere in genere favorevole a questo tipo di impianti, da quanto ho capito in questo caso la tua posizione è diversa, sbaglio?


Gino Scatena

Anonimo ha detto...

Caro Gino Scatena(mi permetto). Mi spiace che la mia “posizione” non emerga da quanto scritto. Voglio solo fare alcune considerazioni spero chiarificatrici. Un SIC(Sito di Interesse Comunitario) è, riassumendo molto, un’area che i competenti organi della Comunità Europea ritengono importante per la salvaguardia di fauna, flora biodiversità. Sono aree che mantengono caratteri che nel resto del territorio sono già stati distrutti. Caratteri di rarità ad alta sensibilità a livello comunitario. Distrutti sono perduti. Fortunatamente il nostro territorio ne è ricco, ma non dobbiamo dare a ciò meno valore solo perché ne abbiamo già tanto. Quello che voglio dire è che se l’area è classificata SIC è perché le considerazioni sulla valenza ambientale sono già state fatte ed hanno portato alla tutela di quell’area. La Comunità Europea non può imporre dall’alto delle tutele sul territorio dei singoli stati o regioni, ed è per questo che li chiama “SIC” e non Parchi. Infatti è demandata alle regioni la “pianificazione” di queste aree attraverso “Piani di Gestione”. Purtroppo questi Piani di Gestione, record italiano, non sono stati quasi mai fatti. Alcune regioni hanno fatto questi piani per diverse aree ed hanno valenza simile a quella dei Piani dei Parchi. Questo non significa che nei SIC non si debba fare nulla, ma, almeno, opere compatibili, e, certo, un parco eolico non è compatibile con un SIC. Certo, si potrebbe obiettare che, però, le Linee Guida non lo escludono a priori. Le Linee guida danno indirizzi. Il pianificatore, in questo caso la Regione, escludendo tassativamente a priori le aree SIC avrebbe escluso a priori parte del proprio territorio dalle possibili scelte future. Le linee Guida, in altre parole, non guardano solo gli aspetti ambientali e, sempre, il pianificatore(regione) lascia intatta la propria possibilità di decidere.
L’ente pubblico decide. Se attraverso linee guida esclude a priori zone del suo territorio dalla possibilità di decidere, limita le sue competenze.
Grazie

Anonimo ha detto...

Le tue preoccupazioni sull incidenza dell impianto sul S.I.C. sono comprensibili e condivisibili.
Tuttavia se la regione ha lasciato uno spazio per decidere su questi argomenti vorrà dire che non tutti i S.I.C. hanno le stesse caratteristiche e che magari ce ne saranno alcuni dove la scelta dell eolico non è così devastante.
Nel tuo ultimo commento affermi che un parco eolico non puo essere una scelta compatibile con un S.I.C. e che la regione non ha vietato queste aree per non limitare le sue competenze, e allora mi chiedo e ti chiedo: perche non ha fatto lo stesso discorso riguardo alle altre aree vietate?

(-Zone A e B dei Parchi Nazionali
-Tutte le riserve naturali;
-Tutte le oasi di protezione;
-Tutte le zone umide di interesse internazionale;
-Le macroaree A e B di salvaguardia dell Orso Bruno;
-I siti archeologici con un ' area di buffer di 200 metri;
-Le aree classificate ad alta pericolosità idraulica ai sensi del Piano di Assetto Idrogeologico;
-Aree buffer di almeno 500 metri dal limite delle aree edificabili urbane cosi come definite dallo strumento urbanistico vigente;
-Le aree site su rotte migratorie o su corridoi importanti per l' avifauna).

Non sono anche queste zone di territorio abruzzese escluse a priori dalla possibilita di decidere?

Gino Scatena

Anonimo ha detto...

La risposta è evidente. Su queste aree che elenchi si è già deciso. Sui parchi lo si è(implicitamente ed inconsapevolmente) deciso al momento dell'istituzione degli stessi e così via per le altre zone. Comunque, forse il mio problema è che non riesco a spiegarmi.
Grazie

Anonimo ha detto...

O forse sono io che non capisco, sarebbe meglio parlarne faccia a faccia, si eviterebbero incomprensioni.

Toglimi una curiosità: l' anonimo che all' inizio mi parlava dell' esistenza di un "piano" non scritto non eri tu?

Gino Scatena