In cerca di un qualcosa di positivo in questo luogo mi appendo all’unica cosa che mi permetta di riscoprire cultura, radici e concetto di comunità: L’ARZIBANDA.
Un gran festival popolare, forse l’unica risposta al continuo malessere che imperversa tra i giovani.
Ecco riscoprire persone che sono state etichettate negli anni, vecchi e giovani che ancora credono di poter vivere in un posto migliore, che cercano risposta a quello che è la condizione dell’essere umano nella società di oggi, che cercano soltanto di vivere e far vivere, che credono ancora nell’amicizia e nel rispetto.
Sì, ho trovato quello che speravo di trovare, c’è ancora gente così a Capistrello e ne sono fiero.
Ancora adesso le uniche parole che posso dir loro sono “Grazie di cuore e continuate così”.
Bene, come ogni cosa che si rispetti, ci sono lati positivi e negativi, cose belle e cose brutte. E dopo aver parlato delle cose belle arriva anche il momento di parlare di quelle povere e, oserei dire, squallide di questo posto.
Qui molte persone sono cieche che camminano e che non vedono mai oltre il proprio naso.
Le uniche parole che ho sentito dire dagli abitanti sono state quelle di “e però tutti a fare le canne”, “si poteva mettere la polizia a mandare via quei tossici”, come se non fossero i loro figli oppure la società che qualcuno di loro ci ha consegnato, come se queste cose accadessero solo in questo piccolo borgo, in quei giorni di festa, soltanto in quei 4 metri quadrati occupati da un palco.
Nessuno di questi “cittadini” se così si possono ancora chiamare, che mi avesse detto bravi, grandi, fate crescere un poco di gramigna sul “porfido ottocentesco” del centro storico, nulla, le belle parole sono state lasciate soltanto alle persone che venivano da lontano alla ricerca di un messaggio di speranza, cittadini di altri paesi, di altre nazioni, di altri mondi, che con le loro parole tengono acceso quel barlume di speranza che ti fa andare avanti.
Ecco allora che ho deciso di raccogliere delle testimonianze proprio da loro, persone disinibite e libere ma soprattutto che hanno curato la loro miopia e sono tornate a vedere per non essere più CIECHI.
Un messaggio da Tagliacozzo (AQ): Cito orali parole: “Un semplice messaggio dall’ultimo dei cittadini, rivolgendomi all’amministrazione comunale di Capistrello passata e presente, li definisco MAESTRI DEL NULLA, VOI AVETE LA CAPACITA’ DI RIMANERE INERMI, VISTO CHE LE CRITICHE NON VI SMUOVONO, QUESTI VOI SIETE. E’ PIU’ FACILE CHE UN CAMMELLO ENTRI IN UNA CRUMA D’AGO CHE L’AMMINISTRAZIONE DI CAPISTRELLO SI ASSOCI E PROMUOVA L’ARZIBANDA”. Giorgio il lupo solitario.
Una domanda da una ragazza di Avezzano, di Firenze e di Roma: Cito orali parole: “Come mai quest’anno oltre la musica, l’ottimo cibo, il teatro, la cultura, l’arte, etc... non c’erano cantine ed esposizioni lungo il centro storico?”.
Cosa rispondereste voi altri?...siamo in una comunità a maggioranza cattolica, dove ognuno dovrebbe aiutare l’altro, o quantomeno apprezzare ed incitare l’altro a fare di meglio, NO non funziona così qua, in questo posto ci sono maestri dell’invidia che invece di contribuire al miglioramento, fanno la guerra. Ne potrei trascrivere a migliaia di testimonianze ma bastano queste e nonostante tutto dico a tutto il mondo ancora una volta che sono fiero di essere nato a “Capistrello” e che indosso un bel paio di occhiali, anzi 4 per l’esattezza.
Il vostro MP