lunedì, settembre 20, 2010

Roma

Roma. Città eterna.
Città dalle mille personalità,
gente diversa immersa nei propri problemi.
Città dipinta con colori
Testimoni di etnie differenti,
dipinta di quella luce riflessa
nei visi delle persone.
Quante volte ho sognato
Fumare la sua essenza,
e quante volte adesso abuso di lei
fregandomene delle sue ritorsioni.
Roma. Città d’arte.
Città imbevuta di sapienti,
città sfruttata dagli ignoranti.
Se solo qualcuno dicesse basta
Per un momento, si potrebbe
Ascoltare cosa ha da dire questa signora,
così anziana, ritoccata con pennelli falsi.
Cosa avrà da dire?
Bloccherebbe l’insensibilità di questi piccoli uomini
Affogati nel traffico e sussurrerebbe ai loro
Cuori parole,solo parole ingiallite
Di esperienza, parole capaci di assecondare
Ogni piccola richiesta.
Urlerebbe grida di rabbia,
ingessata e repressa,
diventerebbe animatrice degli animi indifferenti.
Piangerebbe lacrime capaci di rimanere
Sulla superficie del fiume,
lacrime caratterizzate da sentimenti invisibili,
lacrime che darebbero un sorriso ai poveri,
lacrime che fermerebbero violenze inaudite,
lacrime che supererebbero gli argini
dell’ incoscienza e devasterebbero l’indifferenza.
Roma, parlaci della tua essenza.

Germana De Meis

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