I cambiamenti di amministrazione portano con se sempre strascichi di polemiche. Tutto ciò non poteva mancare anche nel nostro bel paese, dove dopo il successo alle amministrative d’Aprile la giunta Scatena si è insediata nel palazzo comunale. Nonostante i buoni propositi dimostrati in campagna elettorale i nuovi amministratori hanno subito messo le mani avanti sul futuro del loro governo a causa della situazione economica disastrata che pare abbia lasciato la vecchia giunta. Questo è quello che succede in tutte le parti del mondo. Chi vince le elezioni, prima di iniziare il proprio lavoro scarica eventuali responsabilità su chi ha governato prima. Così Berlusconi, alla fine del suo mandato diceva che la colpa dei problemi dell’Italia era di trent’anni di governo di sinistra (forse avrebbe bisogno di studiare un po’ di storia). Allo stesso modo il prodo Prodi e il suo mastino Padoa Schioppa stanno preparando un rilancio economico a base di tagli e sacrifici sulla spesa sociale per, a loro dire, “la scellerata politica del governo Berlusconi”. Insomma siamo alle solite, lo scarica barile che tanto piace a noi italiani. Capistrello non poteva certo esimersi da questo modo di fare politica e in questi giorni si sta intensificando il dibattito sul bilancio comunale, senza che i cittadini sappiano veramente come stanno le cose (io non credo sia troppo difficile esporre il bilancio in una bacheca pubblica).
Tutta questa premessa mi serve come spunto per riservare una critica all’attuale amministrazione. Una critica puramente personale in uno dei temi a me più cari, che potrà anche interessare poche persone, visto che per alcuni ci sono cose più importanti, ma che necessità comunque di attenzione. Parlo dei tagli alla cultura e alle manifestazioni estive (in effetti un azzeramento totale delle risorse). Come da premessa, la colpa di questa scelta, secondo i nostri governanti, è da imputare alla grave situazione delle casse comunali che non consente di investire in manifestazioni culturali nemmeno un eurocentesimo. Ora, detto che le manifestazioni culturali si possono organizzare anche attraverso finanziamenti e sponsor che non comportino ulteriori spese al comune, c’è da dire che negare a Capistrello la spensieratezza che può dare anche un “povero” cartellone di eventi significa sferrare un colpo micidiale al nostro, già martoriato, paese. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: i cittadini sono stati costretti a migrare verso altri lidi (non me ne vogliano gli abitanti, ma persino Cese, per quanto piccolo ha organizzato più serate) perdendo quell’ultima briciola di speranza di potersi divertire, per non parlare di quei pochi turisti che ancora si ostinano a passare le ferie da noi. Torneranno l’anno prossimo in un paese che non è capace di offrirgli l’acqua per lavarsi, e nemmeno una serata da raccontare come magra consolazione? Sono problemi reali di cui un’amministrazione si dovrebbe preoccupare al pari della sistemazione delle strade, prima di decidere di non destinare fondi a nessuna iniziativa, e di negare anche un minimo contributo alle associazioni che si applicano e lavorano per organizzare gli eventi (Non so alle altre, ma all’Arzibanda quest’anno sono stai destinati ZERO EURO…)
Insomma, l’amministrazione stenta ad organizzare eventi e nello stesso tempo non aiuta le iniziative prese dai gruppi che provano a fare qualcosa. Che sia un disegno politico per farci rincretinire tutti? Scherzi a parte… mi dispiace, ma come cittadino non mi sento per niente soddisfatto di aver potuto assistere solo a due serate in piazza: il concerto jazz a P.zza S.Antonio dei primi di settembre in concomitanza con il “falò di fine estate” e quella di Miss Italia. Saluti. g79