domenica, maggio 20, 2007

Recensioni

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Battles – Mirrored (warp records)

Parlando di warp records vengono in mente artisti come aphex twin, autechre, Board of Canada, speedy j… tutta gente che con il proprio operato ha contribuito ad accrescere l’hype attorno alla musica techno ed elettronica in genere.

All’etichetta ed ai suoi artisti l’attuale ondata minimalista deve molto, non fosse altro per l’orgia di blip, bassi profondi e distorsioni di “windowlicker” di un ancora ispirato Richard D. James (aka aphex twin).

Ma negli ultimi tempi la warp records ha allargato i propri orizzonti ed ha iniziato ad interessarsi anche di indie rock pubblicando i dischi di Vincent Gallo, Maximo Park, Chk chk chk e soprattutto Battles.

I battles attivi dal 2002 nascono con l’intento dichiarato di esplorare diversi orizzonti sonori senza porsi freno verso alcun genere musicale.

Seppur nuovo nome della scena newyorkese, ogni membro della band vanta un curriculum di grande prestigio ed è quindi subito tanto l’interesse attorno a loro, e fin da subito i loro live set convincono stampa e semplici spettatori.

Pubblicano 3 dischi solo nel 2004, ma è con l’uscita di quest’ ultimo “mirrored” che il mondo intero si accorge di loro.

Nonostante la musica dei Battles non sia delle più digeribili, il disco sin dal primo ascolto affascina e convince l’ascoltatore, a cui viene sparata in faccia una miscela di suoni che mischia metal, jazz, psychedelia, elettronica, post rock…

Quando si fanno cose del genere non è facile mantenere la calma, e il più delle volte ci si lascia andare in inutili virtuosismi (specie quando si è ottimi musicisti), ed il rischio di annoiare l’ascoltatore è sempre in agguato. Ma i Battles riescono invece a mantenere una propria coerenza, non scadendo mai nel banale ed imprimendo su ogni pezzo il proprio marchio di fabbrica (prerogativa di ogni grande band).

Lungo tutto il “percorso” del disco sono disseminate trovate geniali che a me personalmente hanno fatto rizzare i peli.

Come quando in “Tonto” dopo una lunga cavalcata strumentale affiora un motivetto orientale che nulla ha a che fare con il resto ma, non si sa come, non ci sta male…

Colpisce anche l’uso che i battles fanno della voce: Effettata, vocoderizzata, ed in genere usata come uno strumento vero e proprio che si fonde con tutto resto, creando delle suggestive trame sonore. Tra i pezzi dell’album spiccano sicuramente la già citata “Tonto”, “Ddiamond”, “Leyendecker”, ma soprattutto “Atlas” che con il suo incedere ossessivo ed il cantato ipnotico si candida a pezzo rock dell’Anno!

In_the_Nino

Remo – Mizar (Confused)

Questo a mio avviso è un periodo ricco di produzioni, finalmente dopo molto tempo si riesce ad ascoltare buona musica, musica che spesso e volentieri proviene dall’Europa e questo mi riempie il cuore di gioia.

Un disco che merita attenzione è Mizar di Remo, nuova produzione per l’etichetta Confused.

Due tracce tutte da suonare, la versione Original è una vera bomba in pista e il Remix firmato Audiofly è un viaggio continuo e costante tra sonorità veramente affascinanti.

Insomma due tracce potentissime da non poter assolutamente perdere.

Domenico “Paffetta” Ciaffone

Piemont – Carbonat (My best friend)

Due tracce per questa nuova uscita, due tracce electro minimali che possono fare differenza in pista.

La prima traccia Carbonat è una vera hit minimale con delle sonorità veramente “ingombranti”!

Glycerin invece è GLICERINAAAAAAAAAAAA…una bomba!

Che dire…complimenti a tutta la My Best Friend per questo nuovo progetto tutto da suonare.

Domenico “Paffetta” Ciaffone

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